cactus

Stijn Celis, aveva dimostrato al pubblico di Saarbrücken di essere una persona versatile, aperta, desideroso di offrire prospettive diverse, alternative e lo ha confermato nella sua ultima coproduzione.

Walking Mad di Johan Inger, presentata al pubblico per la prima volta nel 2001 presso il Nederlands Dans Theater 1. Balletto strutturato intorno al Bolero di Ravel e musica di Arvo Part, è la rappresentazione dell’uomo che diventa folle. È una follia che si sviluppa nella sua vita quotidiana, quasi un percorso naturale delle pressioni e delle passioni che vive.

Neues Stück di Stij Celis si sviluppa sulle note di Metamorphose di Bernd Alois Zimmermann, compositore tedesco del secondo dopoguerra che ha da sempre avuto la nomea di stare tra due fronti. La composizione è composta di 6 parti: introduzione, invenzione, romanza, canone, habanera e gigue. Celis decide di conferire al pezzo un certo rigore e chiari confini: la scenografia è basica, completamente nera mentre i ballerini indossano tute superaderenti dai colori sgargianti che contrastano il rigore coloristico ed eseguono le coreografie con precisine matematica, tanto da sembrare, talvolta senza cuore.

Cacti di  Alexander Ekman, rappresenta un visione giovanile, spensierata, ma al contempo satirico-ironica del mondo di interpretare il balletto e l’arte in generale. Vengono presi in giro i canoni del balletto, i giochi di parole, i movimenti: i ballerini con un costume color carne, a volte corrono sul posto, si muovono con cactus e spostano le proprie pedane dopo essersi esibiti. Interessante l’opzione di avere, sul palco anche 4 archi che hanno accompagnato parte della musica scelta per il pezzo (Franz Schubert, Joseph Haydn e Ludwig van Beethoven).

Abbiamo incontrato Stijn Celis prima dell’ultima rappresentazione del 18 marzo 2015.

Come è nato questo mix? A cosa bisognava fare attenzione in particolare?

Quando ho scelto Walking Mad e Cati per la seconda rappresentazione del balletto, ero ben cosciente che entrambi i pezzi avevano una portata internazionale e già ricevuto critiche positive sia da critici teatrali che dal pubblico. Entrambi sono davvero unici nel proprio genere per il modo in cui integrano musical classica e coreografia. Walking Mad, che utilizza il Bolero di Ravel, è la dimostrazione lampante di come sia possibile raccontare una storia sulle note di un bolero. Cati rappresneta invece un tour de force della musica classica romantica, una sorta di ibridizzazione tra la danza, il teatro e la recitazione.

Ero certo che i ballerini avrebbero interpretato i pezzi con bravura ed è stato quasi naturale aggiungervi il mio,  in modo da creare sorpresa e contrasto. Ho scoperto la composizione di Zimmermann e mi sono reso conto che era perfetta per la struttura di un balletto, con i ritmi musicali che variavano.

Cosa ti aspettavi? Sei soddisfatto?

Sono estremamente soddisfatto e orgoglioso del risultato: i ballerini hanno fatto un ottimo lavoro e offerto al pubblico una serata eccezionale.

Per informazioni e biglietti sull’ultimo spettacolo del 18 marzo visitate www.theater-saarbruecken.de

 

Elisa Cutullè

 

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