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Se  si chiede ad un italiano appena arrivato nel Granducato  cosa siano i Com.It.es. 2 volte su 3 non sa cosa sia; se lo si chiede ad una “vecchia guardia” dell’emigrazione italiana potrebbe rispondere? “Non ne ho più sentito parlare» oppure: «Non ci serve più»…

I Com.It.es ovvero i Comitati degli Italiani all’estero, sono organismi che rappresentano le collettività italiana all’estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari. Istituiti nel 1985 quando non c’erano ancora i deputati e i senatori che ci rappresentavano in Parlamento, essiavevano il compito di proporre  opportune iniziative attinenti alla vita sociale e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero della comunità italiana residente nella circoscrizione.

Secondo la Farnesina operano oggi 124 Comites diffusi in 38 Paesi: di questi, 67 si trovano in Europa, 23 in America latina, 4 in America centrale, 16 in Nord America, 7 in Asia e Oceania e 7 in Africa.

Negli anni hanno combattuto battaglie per la difesa della lingua italiana o per il voto all’estero e nonostante la mannaia dei tagli dei contributi a loro destinati e due rinvii per il rinnovo degli stessi, in alcuni Paesi funzionano in altri no.

I Comites sono organi elettivi e, quindi, devono essere rinnovati regolarmente.  Per ragioni economiche non sono state indette nuove elezioni come si doveva nel 2009 e il drammatico risultato è stato che gente che in carica da circa dieci anni  che cerca di mandare avanti i Comitati come può.

Poche settimane fa è stato è stato pubblicato il decreto-legge 1 agosto 2014, n. 109 che, all’art. 10, contiene disposizioni urgenti per il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’estero (Com.It.Es.).

Dopo anni di tagli, di rinvii, di incertezzesi manifesta finalmente attenzione politica e rispetto nei confronti degli italiani all’estero”– dice Laura Garavini, deputata PD eletta nella Circoscrizione Estero-.

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In Lussemburgo dal 2009 sotto la presidenza di Maria Antonietta Lorenzi alcuni dei consiglieri si sono dimessi e sono stati successivamente sostituiti ma l’attività è rallentata a causa di liti interne e della mancanza di fondi (leggi: Comites: cosa succede?  PassaParola dicembre 2009-gennaio 2010). Sul sito la sezione attività è ferma al 2010, i verbali delle riunioni non sono stati resi pubblici, i pochi consiglieri non adempiono ai loro doveri istituzionali, il rappresentante del C.G.I.E. (Consiglio Generale degli Italiani all’estero, organo di consulenza del Governo e del Parlamento sui grandi temi di interesse per gli italiani all’estero, ndr) lamenta di non essere stato più informato delle riunioni dopo la sua dimissione da consigliere, mantenendo tuttavia per legge, la facoltà di parteciparvi.

La presidente Lorenzi si trincera dietro il problema della mancanza di finanziamenti “Già preannunciato e denunciato a mezzo stampa nel 2008 e da me denunciato al Presidente Napolitano in occasione della sua visita del 4 Febbraio 2009 – come ci disse nell’intervista che realizzammo qualche anno fa (Leggi: Comites: cosa succede?  PassaParola dicembre 2009-gennaio 2010) e rimane salda alla presidenza nonostante tutte le critiche interne ed esterne.

reunion

E così mentre in altri Paesi, i Comites, per esempio, sostengono e aiutano l’arrivo degli espatriati (che anche nel Granducato, causa crisi economica italiana, arrivano in gran numero) con sondaggi, guide online, consulenze giuridiche e organizzazione corsi di lingua per le seconde e terze generazioni, in Lussemburgo il Comites è fermo da vari anni e benvengano queste nuove elezioni, con il miraggio che un nuovo Consiglio possa espletare le sue funzioni. E’ anche vero che, nel frattempo, la comunità italiana del Granducato si è organizzata e attraverso le associazioni ha colmato i vuoti – in particolare dei corsi di lingua  con la rinascita della Dante Alighieri, Comitato Lussemburgo www.ladante.lu– lasciati dalla mancanza delle iniziative del Comitato.

 

iscrizioni

Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 179 del 4 agosto 2014  prevede che, in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei  Comites, il diritto di voto venga esercitato per corrispondenza, come previsto dalla Legge 286/2003. Il plico elettorale verrà inviato ai SOLI elettori, in possesso dei requisiti di legge, che ne abbiano fatta espressa richiesta all’Ufficio consolare di riferimento almeno cinquanta giorni prima della data stabilita per le votazioni.

Che però ancora non sono state comunicate. Infatti, la Cancelleria consolare scrive che si reserva di comunicare la data delle votazioni, che si terranno orientativamente nel mese di dicembre 2014.

Inoltre, riportiamo fedelmente:

Le domande di iscrizione ( * ) nell’elenco elettorale per l’ammissione al voto per corrispondenza per l’elezione dei Comites possono essere fin da ora presentate:

a)      personalmente all’Ambasciata d’Italia – Cancelleria consolare – 25, route d’Esch, L-1470 Luxembourg;

 

oppure inviate

 

b)      per posta al medesimo indirizzo ;

 

c)      per fax al numero (00352) 546942;

 

d)     per posta elettronica, all’indirizzo consolare.lux@esteri.it ;

 

e)      per posta elettronica certificata, all’indirizzo amb.lussemburgo@cert.esteri.it .

 

allegando copia non autenticata del documento di identità del richiedente, comprensiva dellafirma del titolare.

 

Quindi ci chiediamo:

Quanto contano queste elezioni? Quanta gente è interessata a partecipare?

Quanti italiani all’estero manifesteranno espressamente tale volontà di partecipazione?

In un’intervista dello scorso anno rilasciata al bimensile italiano in Francia, Focus-in (www.focus-in.info/), il segretario generale del CGIE Elio Carrozza, candidato alle ultime elezioni politiche per il Senato, disse: La piena rappresentanza degli italiani all’estero si configura in un triangolo istituzionale formato da Comites, CGIE e rappresentanti parlamentari, ciascuno con le proprie caratteristiche, compiti e ruoli. sono fermamente convinto che commetta un errore di valutazione grossolano chi pensa che l’azione di 18 parlamentari possa rimpiazzare tout court il ruolo e le funzioni dei Comites e dal CGIE. ”

Siamo d’accordo anche noi. L’Ambasciata sola o i Consolati non sono in grado di capire realmente quali sono le vere esigenze e i problemi delle comunità in continua trasformazione. I Comitati sono fatti dai cittadini e i cittadini fanno la comunità.

Noi ci chiediamo: perchè bisogna fare una nuova iscrizione?

Non bastava esercitare il proprio diritto di voto in qualità di cittadini italiani residenti all’estero e registrati all’AIRE come avviene per le politiche?

Piuttosto che invogliarci a votare per Comitati che dovrebbero, nel migliore dei casi, rappresentarci, perchè complicare le cose chiedendo una seconda iscrizione?

Il rischio non è quello di scoraggiare le intenzioni di molti e ridurre la partecipazione rispetto al passato?

A chi giova?

E c’è già chi dice che le elezioni forse slitteranno nel 2015.

 

Paola Cairo

( * ) 

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(cliccare sull’immagine per ingrandire)

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