Permettetemi per questa volta di scrivere in prima persona. Quando si parla di nuoto sincronizzato mi sento direttamente coinvolta e vi scrivo con il cuore più che con la mente. Ho avuto l’occasione di riallacciare nuovamente i rapporti con la danza acquatica nel febbraio scorso appena arrivata a Lussemburgo, e questa volta come allenatrice.Dopo sei anni di quasi completo oblio, mi sono ritrovata a ripassare termini come ʺflamingoʺ e ʺcoda di pesceʺ e ad imparare i corrispettivi in francese.
Dopo mesi di preparazione dal giorno del mio arrivo, lo scorso sabato 5 luglio si è tenuta alla piscina scoperta di Dudelange la serata di gala di nuoto sincronizzato organizzata dal Cercle de Natation della rispettiva città.
Rischio di essere eccessivamente sentimentale nel descrivere lo svolgimento dell’evento.
Innanzitutto, dopo una settimana di sole e temperature elevate, il cielo di Lussemburgo si è oscurato nella mattinata di sabato. Ad allenarsi sotto la pioggia c’erano bimbe di 10 anni e 20 chili e nonostante sia estate, in Lussemburgo, quando piove, fa ancora freddo soprattutto se all’acqua della vasca si aggiunge quella piovana e il vento. La determinazione e la costanza delle 25 ragazze che hanno nuotato lo scorso sabato mi hanno dimostrato ancora una volta quanto sia grande la passione di tutte le sincronette per questo sport e quanto sia difficile dimenticarsene una volta per tutte. A proposito, confesso di avere nuotato un singolo dopo anni di pausa, un esercizio molto semplice con qualche spaccata, boost e barracuda per gli esperti del settore.
Le soddisfazioni sono tante anche in qualità di allenatrice, soprattutto quando a fine serata e dunque a fine stagione le ragazze mi hanno chiesto speranzose : Elisà, tu restes l’année prochaine ?
E qui chiudo prima che mi tornino gli occhi lucidi.
Elisa Pizzi