La giusta motivazione nel fitness
Quando si parla di fitness e benessere si pensa sempre a diete, fatica e sacrifici. Ma tutto questo deve essere affrontato nel modo giusto con la motivazione giusta.
La locuzione latina mens sana in corpore sano è molto chiara: il corpo e la mente vanno di pari passo. Non puoi stare bene psicologicamente se il corpo non è in forma.
Per molti sembra quasi un peso quello di rimanere in forma o alimentarsi in modo adeguato ed è per quello che quando decidono di mettere freno alle cattive abitudini affrontano malvolentieri ( non essendone consci ) il periodo di allenamento e ristrettezza alimentare intesa come mangiar sano e non mangiare e basta.
“Quando combatti con i chili superflui e soprattutto con cellulite e cuscinetti vari l’allenamento è duro, durissimo. Sicuramente impegnativo, così come l’alimentazione. Sbagliato con allenamenti intensi fare la fame!
Bisogna nutrirsi e nutrirsi bene. Mangiare più volte al giorno diluendo le calorie giornaliere per 7/ 8 pasti. Il nostro corpo per mantenere un metabolismo ad hoc anche andando avanti con gli anni deve essere nutrito ogni due ore. Ed invece con il fai da te si pensa che saltare colazione o mangiare solo insalata e frutta si possa sopportare un carico di allenamenti che ha come punto cruciare la lotta al grasso in esubero esterno e a quello interno detto “viscerale”.
“Per raggiungere degli obiettivi devi avere una buona motivazione”.
Nel fitness è uguale ed a volte non basta. C’ è una linea sottile che è quella dello sforzo fisico, della costanza, dei risultati che arrivano con il tempo e non in quattro e quattr’otto come molte persone si aspettano. E proprio li il 90% di chi s’iscrive in palestra o improvvisa un “fai da te” sommario molla dopo le prime due settimane.
La palestra per molti ormai è un luogo dove si perde tempo e si buttano i soldi (ma pochi se ne rendono conto veramente). Troppa gente intorno, troppa confusione e distrazioni. Più del 75% dei frequentatori rimangono in palestra per oltre 90 minuti facendo un lavoro effettivo nemmeno paragonabile al 50%. In questo modo i risultati non si vedranno mai. Si pensa di aver lavorato molto ma poi la sostanza è impalpabile, così come il regime alimentare. Oppure quelli che dopo la palestra pensano bene di andare in pizzeria per una succulenta pizza e una pinta di birra: “Tanto ho lavorato molto oggi!”.
Di solito la maggior parte delle persone pensa di mettersi in forma da aprile in poi per presentarsi in spiaggia con un immagine del proprio corpo accettabile. Così s’improvvisano in diete povere di grassi e carboidrati puntando tutto sulle proteine. In questo modo il metabolismo viene massicciamente attaccato da un’alimentazione totalmente inadeguata.
Pessimi allenamenti, nutrizione inefficace, stress per i risultati non ottenuti portano così alla deriva di tutti i buoni propositi e fallendo l’obiettivo che ci si era stabiliti qualche mese prima.
L’errore più comune che fanno tutti è quello di fossilizzarsi all’uso della bilancia e quindi rendere i propri post-allenamenti schiavi della bilancia. Il concetto del peso è totalmente sbagliato.
“Quando si vuole perdere chili ci si pesa prima d’iniziare un programma e poi una volta al mese”.
Solo così si evita di scoraggiarsi e di buttare tempo e sudore crollando in una crisi mistica demotivazionale. Quando si vogliono perdere dei chili bisogna focalizzarsi sui centimetri. E’ la perdita di centimetri il vero saldo del lavoro che si sta facendo. Le misure dei punti nevralgici vengono prese prima dell’inizio dell’allenamento e poi controllate ogni tre settimane. Così se si sarà lavorato bene implementando una nutrizione adeguata si vedranno risultati aumentando autostima e di conseguenza automotivazionandosi a perseguire l’obiettivo.
L’obiettivo non deve essere mai inteso come “finale” e fine a se stesso: “Vado in palestra e mi metto in forma per l’estate”. Poi quando arriva ottobre-novembre e s’indossano cappotti ci si dà alla pazza gioia. Così non cambierà mai nulla. Sarà sempre un rincorrere un risultato con mille incognite che vedrà il classico effetto yo-yo: perdi dieci chili in tre mesi e poi in inverno ne prendi quindici in due. L’obiettivo è quello di stabilizzare il più possibile il metabolismo facendo sport e mangiando il giusto con alcune trasgressioni che non intacchino però tutto il processo di riprogrammazione metabolica.
Lo stare bene con se stessi, il sentirsi “fit” non può durare due o tre mesi ma deve diventare un vero e proprio stile di vita. Chi può permetterselo si affida ad un Personal Trainer che oltre a seguire il cliente sotto il piano fisico-alimentare lo motiva con un vero programma di coaching per superare giorno per giorno le fatiche fisiche e mentali alzando costantemente l’asticella: bisogna pretendere da se stessi sempre il massimo.
“Puntare sempre in alto e mai accontentarsi”
Anche nel fitness accontentarsi può essere deleterio per il raggiungimento del risultato finale. Le difficoltà del Personal Trainer sono proprio le credenze e le limitazioni del cliente. Di solito alla terza seduta quando il coach alza il ritmo degli esercizi vede il proprio assistito iniziare ad arrancare; ma è proprio li, in quel momento che se si supera la barriera della fatica si passa al livello superiore che crea autostima nel cliente. Quello è il momento in cui la motivazione prende corpo e sicuramente l’obiettivo che ci si era posti sarà centrato.
Daniele Introna*
*DANIELE INTRONA : Wellness Lifestyle Coach, Personal Trainer, Preparatore Atletico, Istruttore Pilates, Istruttore Ginnastica Posturale, Operatore Massaggio Benessere, Docente Formazione Tecnica Nazionale Csen.
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