Les Etats Généraux de la femme” : un momento per riflettere in occasione della Giornata internazionale della Donna 2014

 

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Dal 1975, passato alla storia come anno della donna, l’Organizzazione delle Nazioni Unite promuove e sostiene la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna che ricorre l’8 marzo. A tal proposito, il 6 e il 7 marzo si è tenuta alla Maison de l’Europe a Lussemburgo una tavola rotonda dal titolo “Gli stati generali della donna”. Angela Ali, organizzatrice e moderatrice del dibattito, oltre che fondatrice di The Angela ALI Foundation (T.A.A.F), ha invitato i partecipanti a riflettere profondamente su violenze, abusi e sfruttamenti cui tuttora molte donne sono sottoposte ed ha stabilito come obiettivo quello di proporre misure concrete affinché le donne che fanno esperienza di tali realtà non si sentano abbandonate.

Le due giornate lussemburghesi sono state aperte ufficialmente da un breve discorso di Georges Bingen, rappresentante della Commissione Europea presso il Granducato di Lussemburgo, che ha ricordato gli sforzi intrapresi dagli Stati membri dell’Unione per promuovere i diritti delle donne.

Nella giornata di giovedì 6 marzo il pubblico, a maggioranza rosa, ha svolto il ruolo di protagonista: donne attive in associazioni ed organizzazioni non governative e mamme che hanno dedicato la loro vita alla serenità delle proprie famiglie hanno portato testimonianze di grande valore per riflettere sulla condizione della donna nel terzo millennio. Molteplici i temi trattati: dalla violenza domestica alla prostituzione, dagli abusi sessuali all’interruzione di gravidanza, dal ruolo della donna nella religione alle mutilazioni genitali femminili che – come spiega Angela Ali – sono ancora molto diffuse in particolare nell’Africa subsahariana.

La giornata di venerdì 7 marzo è stata, invece, animata da esperte ed esperti della storia e della cronaca riguardante la figura femminile. Rosa Brignone, fondatrice di Time for Equality, un’iniziativa no-profit che promuove uguaglianza, parità, inclusione e diversità, ha messo l’accento sulla necessità di combattere il traffico di esseri umani in generale e nel caso specifico di individui di sesso femminile. Rosa ha ricordato l’importanza dell’informazione, dell’impegno collettivo e della collaborazione tra istituzioni europee, organizzazioni internazionali e non governative, governi nazionali e società civile.

Franco Barilozzi, direttore del CLAE (Comité de Liason des Associations d’Etrangers), ha invitato a riflettere sulla diversità culturale e sugli effetti positivi dell’immigrazione, valorizzando in particolare il ruolo della donna migrante, la cui integrazione professionale dovrebbe essere facilitata con maggiore efficacia. Posizioni etiche più radicali riguardanti l’aborto e il diritto alla vita, sono state invece espresse dal direttore dell’Istituto Lussemburghese di Studi Europei ed Internazionali, Dr. Armand Clesse, che ha elogiato la figura femminile e affermato che Dio ha creato l’uomo, mentre la donna si è formata da sola. Infine, la Dr.ssa Christina Kohl, il direttore finanziario Brian Workman e l’avvocatessa Nathalie Barthélémy hanno riepilogato la condizione professionale della donna rispettivamente nei media, nella finanza e nel diritto: una minoranza nei primi due settori, e una piena affermazione in quello giuridico, per lo meno nella realtà Lussemburghese.

Il dibattito è stato concluso da Georges Bingen che ha ripreso il concetto espresso in apertura del convegno: la Commissione Europea si impegna a promuove i diritti delle donne sostenendo, ad esempio, le attività imprenditoriali gestite da donne e favorendo un aumento di lavoratrici di sesso femminile nelle imprese quotate in borsa.

Ban-Ki-Moon

Per quest’anno 2014, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha posto il seguente come tema per la feste della donna : la parità tra l’uomo e la donna è un progresso per tutte e per tutti. Durante il suo discorso tenutosi a New York, il 7 marzo, l’attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, ha ricordato ad ogni donna e ad ogni ragazza sul pianeta che, nonostante i progressi siano stati finora troppo lenti e incostanti, i diritti umani non sono un sogno.

 

Elisa Pizzi

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