In occasione del concerto di Angelo Branduardi il prossimo 19 settembre alla Philharmonie di Lussemburgo, riproponiamo l’intervista che abbiamo pubblicato nel novembre scorso.
L’artista italiano impegnato nell’Europe LiveTour 2012 “Camminando Camminando 2” in concerto il 1° dicembre alla Kongresshalle di Saarbrücken (Germania) si è raccontato a PassaParola.
Le trame dei suoi brani si dipanano come preziose fiabe. Quanto è difficile far sognare oggi?
Sogno e realtà molto spesso si confondono. C’è un’antica frase con la quale inizia la celebre raccolta di fiabe arabe che dice: “La realtà non è un sogno è mille sogni”.
Nella sua nutrita discografia occupa un posto di forte rilievo la ricerca sui testi antichi. C’è ancora voglia nella gente di scoprire il nostro passato?
C’è eccome! In questo momento millenaristico di crisi la spiritualità e la tradizione stanno, di giorno in giorno ma direi di ora in ora, aumentando. La ricerca delle radici profonde significa dare un senso al presente – che non è roseo – per aspettarsi un futuro più roseo. In realtà, senza il passato non siamo nulla. E quindi, non possiamo vivere oggi né tantomeno pensare o cercare di indovinare il futuro. Sarebbe impossibile.
Da quale “Pulce d’acqua” dobbiamo difenderci oggi nel Terzo Millennio?
La pulce d’acqua è un amico non un nemico! Il Terzo millennio si deve proteggere dalla cafonaggine, dalla volgarità, dalla violenza, dalla finanza che è solo fumo senza arrosto, dai politici corrotti. Ma invece di difebdersi, possiamo nel senso più giusto offendere e cioè : fare. Offendere non nel senso dispregiativo quanto a fare difendendoci. Nel realizzare ci compiamo come uomini.
Il violino l’ accompagna da tanto tempo. Può raccontarci qualcosa in più sul rapporto che ha con questo strumento?
Il violino è la mia vita. Ho cominciato a suonarlo a 5 anni ed è l’unico strumento al mondo che non sei tu che suoni lui ma lui che suona te.
Lei fai da sempre musica considerata di nicchia che raccoglie molto favore dal grande pubblico. Come ci riesce?
Diciamo che quando uno corre da solo arriva sempre primo. Io faccio una musica che faccio solo io. Sono uno dei pochi artisti di lungo successo che non sono mai stati imitati. Non ho epigoni, non ho mai avuto imitatori. Questo significa che ciò che faccio io lo posso fare solo io. Nel bene e ovviamente anche nel male. C’è un giornalista italaino che ha detto una volta una cosa bellissima che io ripeto sempre: «La musica di Branduardi è come l’aglio. Un gusto molto preciso e inconfondibile che si ama o si detesta». E’ esattamente questo.
Cosa ne pensa della “musica liquida” fruita dal grande pubblico?
La musica oggi viene proposta solo come talent-show che io non giudico bene, perchè è un modo di illudere dei poveri ragazzi.
Il suo album “Domenica e lunedì” ha un testo dedicato al tuo maestro Franco Fortini. Ci puoi raccontare cosa ha significato per lei averlo conosciuto e aver potuto lavorare con lui?
Franco Fortini è stato uno dei più grandi intellettuali italiani del Dopoguerra, saggista, poeta e per me era un grande amico. Avevo con lui un rapporto la bottega rinascimentale nel senso che, ogni pomeriggio, insieme ad altri picchiatelli come me, andavamo da lui e passavamo del tempo a sentirlo parlare, leggere, a conoscere peresone – come Pasolini ed altri – che lui conosceva bene e ci introduceva presso di loro. E’ stato proprio la figura del maestro rinascimentale. Io gli devo tantissmo. Nel caso di quella canzone, lui un giorno mi passò un bigliettino che diceva: «Non perdete del tempo ragazzi. Dopo domenica è lunedì. Da lì è nata la canzone e il fatto che io l’abbia dedicata a lui. Purtroppo è mancato poco prima.
Il suo sito comprende anche un canale tv, una pagina facebook, lo scaffale virtuale. Com’è il suo rapporto con le nuove tecnologie?
Le utilizzo entro certi limiti nel senso che il web è una grande autostradadove circola anche tanta spazzatura. Del resto la libertà significa accettare il fango e i fiori. Tra l’altro i fiori nascono dal fango. Io non ho l’abitudine ne l’attitudine a farmi gli affari degli altri ne che gli altri si facciano i miei. Però, a parte questo, utilizzole nuove tecnologie soprattutto alivello di registrazioni musicali e di suoni. Perchè le macchinepossono rpodurre dei suoni straordinari, altrettanto interessanti dei suoni organici più primitivi. No ho nulla contro. Utilizzo spesso internet per cercare per informarmi, per leggere è una cosa insostituibile. Ci vorrebbe un po’ meno «immondizia» su questa autostrada. Però ripeto se si accetta la libertà – ed io sono un libertario assoluto- si deve accettare il bene e il male.
Redazione