Abbiamo incontrato Gianluca Petrella e Antonello Salis a Operderschmelz, il centre culturel régional di Dudelange, prima del concerto di giovedì 21 febbraio. L’atmosfera è distesa. Nel mondo del jazz si ha sempre la sensazione di calma e serenità.

Scambiamo una chiacchierata sul ruolo del jazz in Italia oggi, su quanto sia difficile continuare ad andare avanti in un Paese, l’Italia,  che continua a «dormire» mentre altrove la cultura ha sempre un ruolo di primo piano.

Subito dopo comincia il concerto.

Il duo interseca i suoni dei rispettivi strumenti trombone per Petrella e piano (poi fisarmonica) per Salis. Si sa: l’improvvisazione è un territorio ostico per i non addetti ai lavori tuttavia si percepisce la loro vena creativa. In particolare Salis trasforma il suo Steinway in un deposito di pentole che percuote come si trattasse di una batteria, mentre Petrella emette dissonanze, soffocamenti, gemiti in un continuum di variazioni al limite della dodecafonia.

Concludiamo la serata con un’ottima cena nella quale troviamo ancora il modo di godere della compagnia della personalità dei due grandi musicisti.

Cliccando sul link potete ascoltare l’intervista realizzata prima del concerto:

https://soundcloud.com/voicesbypassaparola/intervista-antonello-salis

 

Paolo Travelli

 

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