Si è conclusa la manifestazione Natura, Donna, Impresa Verso Expò 2015. Un evento che da giovedì 22 a domenica 25 novembre ha tenuto banco a Milano. Quattro giorni in cui 30 donne hanno esposto gioielli, articoli da design, abiti unici, il tutto ricavato da oggetti apparentemente inutili che nelle loro mani hanno preso vita, forma e charme….
Un laboratorio di idee concrete, che in una società come la nostra, dove la donna deve faticare non poco per farsi largo e soprattutto imporsi, prende corpo ogni anno di più grazie a questo gruppo di donne che crede nelle capacità di fare gruppo!
Per le donne che fanno impresa, l’evento rappresenta dal 2010 un rendez-vous fisso dove esprimere se stesse e far conoscere alle altre donne, ma non solo, la passione che le porta ogni giorno a confrontarsi con la realtà che hanno deciso d trasformare, una realtà che è ancora piena di pregiudizi nei confronti delle imprese rosa, motivo in più per fare gruppo e dimostrare al mondo che non c’è “Niente Di Impossibile” ecco spiegato l’acronimo NDI – Natura Donna Impresa diventato anche il motto Niente Di Impossibile della kermesse, una vera sfida per un Expò che si annuncia criticamente rosa.
Diciamo subito che l’appuntamento non ha deluso, ha riservato sorprese, belle proposte e dibattiti: arte, design, moda, comunicazione, cultura, politica, associazioni, volontariato.
Senza dimenticare il workshop che ha raccolto testimonianze e percorsi di vita da condividere, da imitare e da seguire….perché ciò che ci è particolarmente piaciuto sono le storie di molte di queste donne che davanti ad una prospettiva poco rosea della loro vita lavorativa hanno saputo “reiventarsi” trasformando una passione in un’attività creativa piena di soddisfazioni….donne che con il loro esempio ci prendono per mano e tra mille sofferenze e difficoltà dimostrano ad altre donne che tutto è possibile, infondendo loro una speranza.
In effetti, oltre all’entusiasmo e all’allegria contagiosa, sono stata molto colpita dall’atmosfera che si respirava, non so dire cosa fosse esattamente e non credo che si possa sintetizzare con le parola solidarietà o partecipazione, è stato qualcosa di più intendo dire sentirsi parte di qualcosa di grande, sentirsi parte di un insieme. Nell’ultima giornata, quella dedicata alla violenza contro le donne, si respirava tanta emozione ma anche rabbia per un fenomeno che in Italia sta diventando un’emergenza, un dramma in aumento che le istituzioni ignorano. Da questo punto di vista, queste 4 giornate sono state importanti perché, oltre a proporci le innumerevoli esperienze di donne che producono liberamente grazie alla loro creatività, hanno focalizzato l’attenzione su donne che invece subiscono ogni giorno soprusi, donne che non hanno ancora la consapevolezza della loro forza e che quindi non riescono a dare una svolta alla loro vita perché la paura di denunciare è più forte di loro ed è questo il punto che dovrebbe farci riflettere…
dalla nostra inviata Silvana Strambone