Venerdì 28 ottobre è finalmente iniziato il 34° Festival del film italiano di Villerupt. La rassegna parte con buoni auspici dal punto di vista qualitativo, ma con qualche zona grigia per il futuro, legata al passaggio al formato digitale.

Ospite radiofonico dell’ ultima puntata di VoicesbyPassaParola su radio ARA, Oreste Sacchelli, delegato artistico e anima del Festival, ci ha spiegato che il progresso tecnologico farà delle vittime e che il Festival di Villerupt rischia di non poter reggere l’abbandono del supporto “pellicola“. L’adeguamento di ogni sala di proiezione alla nuova tecnologia rappresenta infatti un investimento di circa 50.000€, spesa davvero insostenibile per una manifestazione che si regge su un budget risicato e che ha fatto del volontariato il proprio marchio di fabbrica. Stiamo inoltre parlando di adeguare delle infrastrutture polifunzionali che fungono da cinema solo per due settimane all’anno e questo aspetto accresce ulteriormente la difficoltà economica: come giustificare una spesa elevata a fronte di una limitata possibilità di sfruttarla?

 

Tuttavia, Oreste ha sottolineato che finora tutti i problemi sono sempre stati risolti e vogliamo sperare con lui che delle soluzioni possano essere trovate in tempi brevi. “Io speriamo che me la cavo’” insomma…ed ecco che siamo al tema centrale della rassegna del 2011, ossia “Vedere Napoli e sorridere (?)”: Napoli città che esprime almeno due facce, Napoli che ride e che piange, comunque Napoli che ha ispirato e continua ad ispirare il mondo cinematografico: ci stava, dunque, il tributo di Villerupt.

Ma durante la prima settimana in particolare, è doveroso concentrarsi sulle opere in competizione. Malgrado il piacevole impegno profuso in questo fine settimana iniziale, non siamo ancora riusciti a vedere tutte le pellicole in gara, perciò ogni giudizio non può che essere che parziale, dato che non tiene ancora conto dell’insieme dell’offerta cinematografica. Siamo perciò ancora lontani dall’ora delle sentenze.

Limitiamoci saggiamente ad invitare per l’ennesima volta tutti a partecipare a questa manifestazione che, e questo lo si può e deve sottolineare sin d’ora, cerca di offrire un  programma eclettico in grado di soddisfare le pretese più disparate: ce n’è per tutti, dal film che ci farà passare un momento di sana risata, all’opera che punta a farci riflettere anche ben dopo i titoli di chiusura.

Affrettatevi, signore e signori, lo spettacolo è già iniziato, ma non è affatto tardi per parteciparvi!

 

Remo Ceccarelli

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