“SUPERSANTOS” (Leave srl/Universal), il nuovo disco di inediti del cantautore romano racconta un viaggio, dal tramonto all’alba, in cui si intrecciano vicende e si incontrano personaggi tutti legati a un filo, quello della fine del mondo.
Si dice che tu fossi un dj con la chitarra. Ci racconti dei tuoi esordi?
A venti anni ho cominciato a fare il dj nei localini intorno alla stazione Termini di Roma. Erano per lo più club multietnici e io passavo world music. Poi spesso a fine serata, quando gli avventori diminuivano e i pochi restanti erano comunque abbastanza ebbri, mi facevo coraggio e tiravo fuori la chitarra.
di Paolo Travelli
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