Un gruppo internazionale, composto da ballerini classici che stravolgono e reinterpretano pezzi classici continuano a riscuotere grande successo in Europa (al Teatro S. Pauli di Amburgo fino al 10 Luglio 2011). PassaParola Magazine incontra la coreografa: Adrienne Canterna.
Rock the Ballet, un’esperienza internazionale. Come hai deciso di intraprendere questa avventura?
Grazie a mio marito, Rasta Thomas. Insieme abbiamo creato lo spettacolo: lui dirige il tutto e io studio e lavoro sulle coreografie.
Come è lavorare in un gruppo così internazionale?
È semplicemente meraviglioso. Siamo continuamente in viaggio ed abbiamo la possibilità di scoprire il mondo. Ma la cosa più bella è che abbiamo la possibilità di venire a contatto con altre persone. Questa la considero una vera benedizione.
Pensi che il fatto di provenire da diversi background abbia un maggiore impatto sul pubblico che vi segue?
Assolutamente sì. Siamo davvero completamente diversi tra di noi, ma la musica e la danza riescono ad unirci, a renderci una cosa sola dalle mille sfaccettature. Ne traiamo profitto: è un vero e proprio arricchimento per tutti.
Sei di origini italiane. Ci sveli qualcosa di più?
È vero, sono di origine italiana. La famiglia di mio padre viene dalla provincia di Roma, o meglio la romana è mia nonna perché mio nonno è siciliano. L’Italia è la mia nazione preferita nel mondo: ho avuto il piacere di ballare sui palcoscenici di Roma, Milano, Firenze, Torino, Bologna, Genova e Ravello. Una volta sono stata sulal costiera amalfitana: semplicemente mozzafiato. É troppo scontato se dico che adoro Venezia?
No, certo. Quindi l’Italia è parte di te. Ci vai spesso?
Ogni volta che posso. Non importa che io ci vada per lavoro o per piacere, l’importante è che io riesca ad essere in Italia. Adoro la cultura e la gente.
E come è il tuo italiano?
Basico direi, non lo parlo fluentemente, ma mi applico perché voglio riuscire a parlare bene e fluentemente in Italiano. Come fare diversamente? È la più bella lingua che esista!
Elisa Cutullè