Il piccolo Granducato di Lussemburgo allarga i suoi confini e diventa più grande. Ovviamente non parliamo dei confini geografici, ma di altri confini non meno importanti che hanno il pregio di misurare il grado di civiltà di un paese sovrano.
Sono i confini culturali e sociali, quelli che vanno in profondità e che si situano “dentro” la pancia dei paesi. Con la legge approvata il 27 gennaio di quest’anno, il Granducato di Lussemburgo è più grande perchè il numero di cittadini con più diritti è, potenzialmente, più grande.
Infatti, la legge di cui parliamo garantisce il diritto di eleggibilità anche ai cittadini extra-comunitari per le elezioni comunali del 9 ottobre 2011.
Per potersi candidare alla carica di Sindaco o Assessore il cittadino straniero – comunitario o extra-comunitario- dovrà soddisfare le seguenti condizioni: risiedere in Lussemburgo da almeno 5 anni; abitare nel comune di residenza da più di 6 mesi, essere iscritto alle liste elettorali del comune e padroneggiare la lingua lussemburghese per i mandati di Sindaco e Assessore mentre per quello di consigliere comunale è richiesta la conoscenza del francese o del tedesco.
L’approvazione di questa legge – come, in precedenza, di quella sulla doppia nazionalità – è un grande passo di civiltà democratica che fa crescere e ingrandire, da dentro, questo piccolo paese.
Le grandi conquiste non si fanno più sui terreni di battaglia per allargare l’estensione territoriale, ma si fanno in casa propria conquistando al valore universale della democrazia quote sempre più consistenti di cittadini.
Roberto Serra