La cantantessa siciliana intervistata da PassaParola nel 2006, in occasione del suo primo concerto in Lussemburgo, alla Rockhal.


Il tuo nuovo lavoro segna un ritorno verso le origini. Abbandonate le musicalità americane si ritornano ad ascoltare strumenti tipici delle tua terra come certi flauti siciliani. Che cosa ti ha spinto alla riscoperta di queste atmosfere?
La Sicilia non è un ritorno, per me. E’ una parte essenziale del mio modo di essere, sentire, pensare.  Ogni istante mi sembra di respirare la quiete del mare e il fuoco del vulcano sui quali si affaccia il giardino della mia casa catanese.
E’ vero, però, che musicalmente questo album è più siciliano dei precedenti (sebbene ne “L’eccezione” ci fosse un pezzo in dialetto catanese): ho utilizzato alcuni strumenti tradizionali e le melodie, le atmosfere sonore e le stesse storie che racconto sono ispirate alla tradizione culturale siciliana.
D’altra parte anche Angelique e Goran (Angelique Kidjo e Goran Bregovich, ndr.) – con i quali ho scritto due canzoni di quest’album – , come tantissimi altri grandi artisti internazionali, hanno acquisito fama mondiale proponendo una musica molto radicata nel loro paese d’origine.
Credo che tutto il mio percorso artistico oscilli tra rock e atmosfere più acustiche; ultimamente sono più incline verso queste ultime.

Il tour che promuoverà il cd si muoverà con un autobus che partirà dalla Sicilia e si concluderà a Londra. Si dice che questo tour abbia un comune denominatore: il fiume. Ci spieghi che cosa rappresenta per te?
In passato i fiumi hanno fatto grandi tante città (Roma, Parigi, Londra, Berlino, ecc.) perché erano vie di comunicazione, quindi un mezzo d’unione e di scambio. Volevo che questa fosse l’idea portante del tour: unire le persone e far sì che tra loro ci fosse uno scambio.
I fiumi mi affascinano, inoltre, per il loro lento, inesorabile, silenzioso fluire. Credo esista una memoria dell’acqua e che i fiumi siano i custodi della memoria delle città. Ne custodiscono, preservano e raccontano la storia, la civiltà.

Ancora non hai svelato il titolo del cd mentre tra pochi giorni (il 21 aprile) sarà in onda in tutte le radio il tuo nuovo singolo? La scelta di lasciare misterioso il titolo come la giustifichi? Si tratta di una sorpresa per i tuoi fans o paura della pirateria?
Una  sorpresa ormai svelata: l’album si chiama “Eva contro Eva”, il singolo ora in radio è “Signor Tentenna”. Credo sia bello scoprire le cose un po’ per volta, senza fretta.
Contro la pirateria ritengo ci sia bisogno di una maggiore educazione, di più informazione sul rispetto del lavoro degli autori. Non comunicare un titolo sarebbe solo un piccolo espediente forse inutile.

Non mi aspetto anticipazioni sul nuovo cd visto la segretezza ma ci puoi dire chi sono stati i tuoi collaboratori?
Per la prima volta la mia band, quella di sempre, ha arrangiato l’album insieme a me. Sono Massimo Roccaforte (chitarre), Santi Pulvirenti (chitarre), Leandro Misuriello (basso) e Puccio Panettieri (batteria e percussioni). Massimo ha anche prodotto l’album insieme a me e a Gianluca Vaccaro, il sound engineer che ha registrato e missato il disco e che ci accompagna nei live ormai da tre anni.

Per quanto riguarda la data alla Rockhall di Lussemburgo che tipo di pubblico ti aspetti di trovare?
Sono molto felice di suonare in Lussemburgo perché è la prima volta che incontrerò questo pubblico e sono sempre molto curiosa nei confronti dei nuovi incontri. Certo questo mi rende anche un po’ titubante.
Confido però nella vostra cordialità e nella curiosità: so che siete tradizionalmente un popolo molto aperto, ospitando da sempre persone provenienti da altre nazioni e culture. Vi aspetto!!

Paolo Travelli

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