Certe partenze non servono a lasciare un luogo, ma a ritrovarsi. È quello che è successo giovedì 31 luglio con InSuperAbile 2025, la staffetta dell’inclusione che da cinque anni trasforma il cammino in un atto di comunità, ascolto e possibilità
Questa nuova edizione non è cominciata con una linea di partenza, ma con un abbraccio silenzioso tra volti noti, nuovi compagni di strada e un desiderio comune: camminare insieme, per costruire qualcosa che resti. Una camminata simbolica, silenziosa, intensa. Dal cuore della periferia di Brescia, alla sua anima storica. Non una semplice “tappa zero”, ma un ritorno, un abbraccio collettivo, un modo per dirsi: “Siamo ancora qui. E ci siamo, tutti insieme.”
È ripartita così InSuperAbile, la staffetta dell’inclusione 2025. Quella che da cinque anni attraversa l’Italia a piedi e in bici, portando con sé persone con disabilità, malattie, fatiche invisibili… ma anche sogni, sorrisi, nuove amicizie. Un progetto che non si limita a promuovere l’inclusione: la vive, la cammina, la costruisce passo dopo passo.
Un cammino che tocca l’anima

La giornata di apertura è iniziata nella chiesa del Villaggio Prealpino, davanti alle reliquie di Santa Giulia. Don Umberto ha alzato le mani in benedizione e un silenzio pieno di vita si è diffuso tra i presenti. Non servivano parole: bastava guardarsi negli occhi per sapere che, da lì in poi, ogni passo avrebbe avuto un peso diverso. Più leggero per il corpo, più profondo per l’anima.Con i ragazzi delle cooperative Nuova Cordata, Lavorare Insieme, Cascina Clarabella e San Martino, ci si è incamminati verso il Museo di Santa Giulia, dove l’arte e la storia hanno saputo parlare anche a chi, solitamente, non è abituato a essere ascoltato.“Camminare insieme ci rende più forti. Più umani. Più veri.”
Così è risuonato, tra i pensieri condivisi e gli sguardi che si incrociavano tra una salita e un sorriso.L’arrivo al Palazzo della Loggia, accolti dalle istituzioni cittadine, ha sigillato il senso profondo di questa giornata: l’inclusione non è un concetto astratto. È concreta. Si muove. Si vede. Si sente. E può diventare un fatto politico, culturale, sociale. Ma soprattutto umano.
Dal 22 al 30 agosto InSuperAbile 2025 percorrerà 460 chilometri, lungo il Cammino di Santa Giulia, attraversando 78 comuni in tre regioni: Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana. Un viaggio tra pianure, colline, montagne, borghi antichi e mari lontani, seguendo il Cammino di Santa Giulia, carico di storia e spiritualità.

Non è solo un viaggio fisico. È un percorso simbolico. Perché ogni tappa porta con sé incontri, scambi, emozioni vere. E perché il paesaggio esteriore – la strada, i sentieri, le piazze – si intreccia con quello interiore di chi partecipa. Non importa da dove si viene o quali siano i propri limiti: InSuperAbile accoglie tutti. Persone con disabilità motorie o cognitive, malattie rare, giovani in cerca di senso, adulti in cerca di respiro. Camminare diventa cura, condivisione, ascolto. E ogni persona, con il suo passo unico, diventa parte di un insieme che avanza con coraggio.
Il movimento come possibilità, la relazione come forza
L’idea, nata nel 2020 grazie al dott. Gabriele Rosa, è semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo: usare il movimento – cammino, bici, attività fisica – non solo come strumento terapeutico, ma come veicolo di dignità, autonomia e bellezza. Il tutto in un contesto di gruppo, dove nessuno resta indietro e dove l’attenzione è alta: gruppi piccoli, accompagnatori esperti, mezzi di supporto sempre presenti. Organizzata da Lamu e Rosa Running Team, in collaborazione con Se Vuoi Puoi e PedalAbile, in cinque edizioni, InSuperAbile ha macinato più di 3.700 chilometri, con oltre 350 partecipanti, una benedizione speciale di Papa Francesco nel 2024: numeri che raccontano la portata del progetto. Ma ciò che davvero resta, anno dopo anno, sono i legami, le storie condivise, la forza silenziosa che cambia le persone.
L’invito: unirsi, per un tratto o per sempre!
InSuperAbile non è chiuso. Al contrario: chiunque lo desideri può camminare o pedalare anche solo per una tappa. È un progetto aperto, accogliente, senza barriere. Perché l’inclusione si fa davvero solo così: non parlando di qualcuno, ma con qualcuno. Non progettando per gli altri, ma costruendo insieme. Prossimo appuntamento il 22 agosto, con lo zaino sulle spalle, ma il cuore leggero. Perché ogni passo insieme può cambiare qualcosa. E insieme, sì, siamo insuperabili.
Gilda Luzzi
Info e programma:
www.festivaldelcammino.it
