Questo è solo un passaggio (come molti nella vita): ci spostiamo dalla carta al web

A tutti quelli che…Lo chiamano (ancora!) “giornaletto”, dicono che c’è troppa pubbli-cità, ci chiedono se l’intervista a XX è vera… non si abbonano, ti guardano con sufficienza, esclamano: “Esiste un giornale italiano!” dopo anni che vivono qui. A tutti quelli che si disabbonano senza ragione, decidono di non pagare l’abbonamento solo per risparmiare oppure pensano che non ne valga la pena, si ricordano della rivista solo per farsi intervistare (per puro narcisismo!), non credono nella libera informazione, snobbano il potenziale commerciale, non leggono. Agli editori che non hanno voluto investire nel nostro progetto, a quelli che hanno fatto finta di niente, a quelli che «chi-vi-conosce, chi-siete, chi-vi-manda, di-chi-siete-mogli?». A quelli che… Ma nonostante tutto, perseveranza, passione, forza e pazienza che non ci sono mancate ci hanno portato a realizzare un prodotto editoriale che ha acquistato mano a mano più lettori, che è migliorato anno dopo anno, numero dopo numero, diventando una Rivista di riferimento nel panorama della stampa italiana all’estero. Oltre ad essere tra le più longeve in Europa.

Grazie dal più profondo del cuore, invece, a tutte e tutti quelle/i che ci hanno accompagnato in questo cammino: di carta, ma anche umano, che ci hanno stimolato, aiutato, sorretto nei momenti di difficoltà. Agli abbonati storici e fedeli, ai nuovi che ci scoprono con entusiasmo, a chi scrive per noi, a chi si abbona per principio, a chi ci corregge le bozze nonostante i suoi… anta, a chi si è ricreduto, a chi ci ha rappresentato, a chi ci ha letto nelle scuole, ci ha valorizzato e ha creduto in noi, nel progetto, nella redazione, nella piccola comunità di PassaParola.

A tutte e a tutti loro diciamo: questo è solo un passaggio (come molti nella vita): ci spostiamo dalla carta al web. Lavorando sodo come abbiamo sempre fatto e sperando sempre di avervi a fianco nel nostro viaggio. Grazie a “mgg” come mi piace affettuosamente chiamarla, per aver condiviso con me un’avventura straordinaria e, a volte, faticosissima, appassionante e impegnativa che ci ha permesso di crescere insieme come giornaliste e come donne. Ad maiora semper…

Paola Cairo

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