Leggerezze e superficialità, in occasione della stipula di contratti, sono spesso fonte di litigio
L’ansia di voler concludere un contratto, per la ristrutturazione di una casa, per la locazione di un immobile o ancora per l’avvio di un rapporto di lavoro, può condurre a instaurare rapporti giuridici senza tuttavia avere ben chiaro il senso dei reciproci diritti e obblighi contrattuali. Quando i nodi vengono al pettine, perché il risultato contrattuale che si presumeva atteso non viene reso nei modi giusti oppure nelle tempistiche concordate, non di rado si ricorre alle vie legali per far valere le proprie ragioni. Prima di arrivare a queste situazioni limite, ecco alcuni consigli utili:
– Privilegiare la forma scritta
Spesso gli accordi verbali possono dare luogo a equivoci. Stabilire quale delle parti abbia ragione può risultare complicato in assenza di un documento scritto che indichi “chi deve fare cosa”, specificando l’oggetto e le modalità delle prestazioni corrispettive.
– Leggere attentamente le clausole
Di norma, è la parte commercialmente più forte che predispone il contratto: in materia di rapporti di lavoro, il datore di lavoro; in materia commerciale, l’impresa o il professionista che hanno ovviamente tutto l’interesse a inserire clausole a essi economicamente convenienti. L’altra parte dovrebbe, quindi, leggere attentamente le clausole prima di firmarle
e di assumere dei vincoli.
– Rivolgersi a un esperto
Soprattutto nei casi in cui vengano assunti impegni contrattuali di una certa portata, come per esempio nell’acquisto o nella ristrutturazione di una casa, è bene rivolgersi a un esperto affinché possa segnalare preventivamente la criticità o la sconvenienza di alcune clausole.
(*) Avvocata in Italia e in Lussemburgo
mariateresa.caracciolo@barreau.lu