Entro il 2023 il Granducato prevede la grande riforma del sistema costituzionale. Cosa cambierà, come e perché, e cosa si sarebbe potuto fare di meglio?
Ce lo spiega in questa intervista l’italiano Edoardo Stoppioni, avvocato, esperto della materia e membro della Commissione Consultativa dei Diritti Umani in Lussemburgo

Edoardo Stoppioni

Una costituzione non va ritoccata spesso. Ci spiega le necessità dell’intervento attuale e le principali caratteristiche delle modifiche allo studio?

La genesi storica della riforma è fondamentale per capire le caratteristiche attuali delle proposte di revisione costituzionale. Tutto viene generato dalla crisi costituzionale intervenuta nel 2008: il Granduca rifiuta di firmare la legge che mirava a introdurre l’eutanasia, adducendo un grave conflitto assiologico. Questa crisi fa prendere coscienza di quanto fossero inadeguate le strutture costituzionali adottate dal Granducato e risalenti al 1868. La Costituzione lussemburghese viene redatta avendo come base la Costituzione belga del 1831, al tempo vista come esempio decisamente innovativo di liberalismo costituzionale. Sebbene ripensato e modificato nel tempo, il testo necessitava di una radicale revisione. Nel 2009 il deputato dello CSV Paul-Henri Meyers avanza una proposta di riforma costituzionale allo scopo di allineare la forma costituzionale lussemburghese al cosiddetto “modello svedese”, in cui il monarca ha un ruolo di mera rappresentanza istituzionale e nessun potere costituzionale. La proposta di revisione nasce quindi dalla necessità di rispondere a una specifica crisi e chiarisce come la revisione oggi in corso si concentri essenzialmente sugli aspetti relativi ai conflitti di attribuzione dei poteri tra le varie istituzioni competenti. È aggiornato il funzionamento del sistema giudiziario ed è solo marginalmente aggiornato il catalogo dei diritti umani. Molto resta da fare.

Quanto tempo passerà tra la presa di coscienza di voler modificare la Costituzione e il momento della ratificazione dei nuovi punti?

La Commissione competente per la riforma lavora dal 2009. Si era deciso di lanciare un programma di riforma di ampio respiro. A questo scopo il deputato Alex Bodry del LSAP suggerisce di far avanzare la riforma scindendola in quattro diverse proposizioni, per permettere così al Parlamento di avanzare in parallelo su fronti distinti. A oggi sono state votate due delle quattro proposizioni: la prima vertente sull’esecutivo, guidata dal parlamentare socialista Mars Di Bartolomeo, e la seconda, recentemente diretta dal parlamentare del CSV Leon Gloden, relativa alla giustizia. Restano da votare il capitolo sui diritti umani, affidato alla parlamentare del DP Simone Beissel, e quello relativo al potere legislativo, affidato al deputato del partito Déi Gréng, Charles Margue. Il parlamento ha deciso di dare il via al più presto ai lavori di revisione, di cui si prevede la conclusione nei primi mesi del 2023.

La magna carta non può subire variazioni senza un largo consenso trasversale. Quali forze politiche hanno sostenuto maggiormente questo passo e quali invece l’hanno ostacolato, e quali sono i motivi di queste posizioni?

(Continua su PassaParola Mag, in edicola e in abbonamento)

Remo Ceccarelli e Maria Grazia Galati

Potrebbe interessarti anche questo

Israele. Per Pino Arlacchi “Israele non ha più alcun diritto di far parte dell’ONU”

Da quando la frantumazione dell’URSS nel 1991 ha avviato nel mondo una situazione di unipolarità statunitense, facendo mancare quell’equilibrio delle forze fra paesi dotate di armi atomiche che assicurava di fatto la pace attraverso la condizione della MAD (Mutual Assured…

A Roma, l’Apollo Buongustaio& AlimentArte, con il contributo di personalità lussemburghesi

A Roma, in presenza del consigliere del Municipio I Roma Centro Stefano Tozzi, il prossimo 23 novembre (ore 17) presso la Domus Sessoriana di Piazza Santa Croce in Gerusalemme 10, verrà presentato l’almanacco l’Apollo Buongustaio 2025, a cura di Francesca…

L’associazione SOS Villages d’Enfants Monde (SOSVE) ha festeggiato il suo 50° compleanno

Un anno importante per l’associazione lussemburghese che lo scorso 10 ottobre ha festeggiato i suoi primi 50 anni nel Grande Auditorium della Philharmonie in presenza della coppia granducale, una schiera di VIP tra cui il presidente della Camera dei deputati…

Rapporto Italiani nel Mondo 2024: l’Italia delle migrazioni plurime che cercano cittadinanza attiva

(Sintesi da Fondazione Migrantes)Presentata a Roma, lo scorso 5 novembre, la XIX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM). Mons. Perego, presidente della Fondazione Migrantes: «La politica riconosca e interpreti i cambiamenti in atto nella polis» L’Italia è il Paese…