Vince Gianni Morandi con Jovanotti, Mahmood & Blanco secondi, Elisa terza
Con il podio di ieri potremmo già aver detto tutto, anche sul risultato finale del Festival: la vittoria se la contenderanno all’ultimo televoto Elisa e Mahmood con Morandi buon terzo. E solo una rivoluzione, al momento non prevedibile, potrebbe determinare un sostanziale cambiamento in classifica.
La serata delle cover, quest’anno nazionali e internazionali tratte dal repertorio degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta e duetti, è sempre quella più attesa – e chissà perché in un Festival che dovrebbe celebrare in primis nuovi autori, nuove canzoni e nuovi interpreti (su questo una bella riflessione andrebbe fatta) – e come al solito non smentisce le attese.
E’ stato un turbinio di emozioni: performances strepitose insieme a rivisitazioni discutibili, commistioni spericolate e classicità elegante. Un tripudio di standing ovation e di balli scatenati, in una serata “rave autorizzata” che il “bravo presentatore” – mentre strizza l’occhio al suo quarto mandato – ha costruito in modo assai furbesco, senza lasciar fuori la tassa fissa “fiction Rai” alla quale non si può sottrarre.
Ci si diverte con Jovanotti e Morandi, entrambi in elegantissimo smoking bianco. La strana coppia intreccia voci e microfoni e dà vita a un vero e proprio show che scatena il pubblico. Sono amici e si vede e si sente. Cantare le loro canzoni è stato un “aiutino” – ha detto qualcuno, sostenendo che nella serata cover bisogna cantare brani di altri. Ma se i loro successi hanno fatto la storia della musica perché non riproporli?
Elisa in What a feeling, dal film Flashdance, è stata impeccabile. La scelta di portare una ballerina come Elena D’Amario sul palco ha regalato alla performance il sapore d’internazionalità. Splendida la coreografia, nuova l’idea. Eleganti.
Sempre inappuntabili, ma forse un po’ troppo didascalici, Mahmood & Blanco che hanno cantato Il cielo in una stanza di Gino Paoli e che sembravano già proiettati alla gara per la serata finale. Vogliono vincere si vede.
Sangiovanni ha portato sul palco dell’Ariston Fiorella Mannoia – emozionatissima – proprio nel 35esimo anniversario di Quello che le donne non dicono. Il brano A muso duro di Pierangelo Bertoli crea un bel mix tra loro. Emozionati ed emozionanti.
Achille Lauro, in gara con un brano che poco può dare ora alla manifestazione e in futuro alla musica italiana, ha cantato Sei bellissima, insieme a Loredana Bertè, alla quale, al termine, ha tributato un commosso quanto dovuto omaggio.
Da segnalare, tra le esibizioni migliori Giovanni Truppi che con Vinicio Capossela ha omaggiato De Andrè con Nella mia ora di libertà, Massimo Ranieri con Nek che hanno ricordato Pino Daniele con Anna Verrà, Emma e Francesca Michielin che hanno scelto Baby One More Time di Britney Spears, Ditonellapiaga e Rettore che hanno cantato Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli, Iva Zanicchi che ha omaggiato Milva con Canzone di Don Backy.
Nessun monologo buonista alla ricerca di facili consensi, né una presenza minimalista da sembrare trasparente. Una delle note migliori della quarta serata del Festival è stata Maria Chiara Giannetta, co-conduttrice spigliata, semplice e genuina che non si è lasciata attanagliare dall’emozione e ha regalato momenti di naturalezza: senza strafare si può fare. Le gag, le improvvisazioni e il momento dedicato alla cecità, legato alla sua fiction Blanca, hanno coinvolto ed emozionato, senza mai annoiare o risultare artificiale. Grande la performance nello sketch con le frasi delle canzoni italiane più famose insieme a Maurizio Lastrico: un saggio di recitazione, di teatro, con il sorriso sulle labbra. Promossa a pieni voti.
Stasera si chiude. Ci sarà, dopo un tira e molla durato un po’ troppo a lungo, Marco Mengoni come superospite (è previsto un suo omaggio a Lucio Dalla) e Sabrina Ferilli come co-conduttrice, sulla quale possiamo fin d’ora – per dirla con lei – scommettere “du spicci” che sarà bravissima.
Ascolti ancora in aumento: ieri sera si è toccato il 60,5% di share. E’ stato il venerdì più seguito (anche se le cover di solito erano il giovedì) dai tempi di Baudo. Poco da aggiungere questi sono i numeri.
Da rilevare che forse stasera ci sarà il tanto atteso – e doveroso – omaggio a Raffaella. Dipende dal “bravo presentatore” e dai tempi, che saranno lunghissimi, della scaletta.
Nell’ultima serata vota il pubblico con il televoto nella prima parte. Poi, determinati i primi tre, tutte le giurie insieme, sala stampa, Demoscopica e televoto per stabilire la classifica finale.
Gilda Luzzi