Mahmood & Blanco svettano in classifica, Fiorello “accende” Amadeus, il pubblico in sala c’è e fa “spettacolo”. Ma i vincitori sono ancora una volta i Maneskin

“Stiamo chiudendo solo all’una” sussurra Amadeus, un po’ deluso, a Fiorello. E questa è già una notizia: l’Ama-ter ha abbassato il sipario della prima serata ben in anticipo rispetto a quanto ci si potesse attendere e a ciò che il direttore artistico ci aveva abituato. Sarà sempre così? Pensiamo di no, soprattutto quando si esibiranno tutti insieme i 25 cantanti in gara o nella serata delle cover.

La 72esima edizione del Festival di Sanremo si apre con un Amadeus che entra in scena visibilmente emozionato nel raccogliere gli applausi degli spettatori che in sala. Poi via alla gara, aperta da Achille Lauro con il brano “Domenica”. E’ stato il battesimo del Festival e di Lauro che, a torso nudo, – riprendendo i temi mistico-religiosi portati in scena lo scorso anno – ha asperso la sua testa con l’acqua battesimale rinnovando un rito di purificazione che sicuramente non avrà fatto piacere al vescovo di Sanremo mons. Antonio Suetta che aveva invitato tutti i protagonisti della kermesse ad adottare un atteggiamento di buonsenso.

Quando ancora cerchi di capire il significato recondito di una esibizione sempre troppo sopra le righe e di un brano che ricorda tantissimo il ritmo di Rolls Royce (canzone molto più bella), arriva sul palco Fiorello e allora Amadeus, come un jukebox a cui hanno inserito la monetina, inizia ad accendersi di colori e di musica. “Io non ci volevo venire, sono stato stalkerizzato – dice Fiorello divertendosi da matti. Invece lui mi ha voluto per forza. Perché pare che io sono il suo portafortuna. E quindi, siccome noi del mondo della spettacolo prima di andare in scena ci auguriamo “m…da”… io sono la sua “m…da”.

C’è una prima serata pre e post Fiorello: lui anima la platea e il pubblico da casa e soprattutto rivitalizza Ama che, senza la sua presenza più o meno costante, non sarebbe in grado a nostro avviso di portare a casa il risultato.

Deludente la presenza di Ornella Muti al suo fianco, visibilmente impacciata, non solo nello scendere le temutissime scale dell’Ariston, ma anche negli annunci dei cantanti così come nell’omaggio al cinema, malamente costruito dagli autori e scarsamente supportato da una brillantezza di ricordi ed eloquio che non appartiene alla Muti (nomen omen)…

Tra le varie esibizioni meritano una citazione particolare Noemi con Io ti amo non lo so dire, La Rappresentante di Lista con Ciao Ciao, Dargen D’Amico con Dove si balla. Deludenti Massimo Ranieri che ha affrontato il brano con un po’ troppa sicurezza steccando un paio di volte e Gianni Morandi a cui l’emozione ha un po’ tagliato il fiato. Un gradino sopra tutte le altre, come la classifica della sala stampa riflette è Brividi di Mahmood & Blanco.

Va bene la gara che è il fulcro del Festival ma non si può non sottolineare che il pubblico in sala ha tributato l’unica standing ovation della serata ai Maneskin, tornati sul palco che li ha visti decollare per successi planetari. Il pubblico ieri sera è stato uno dei protagonisti dello spettacolo, per questo abbiamo raccolto impressioni a caldo di chi sulle poltrone rosse dell’Ariston c’era. “Vedere le esibizioni dei cantanti immersi nella stupefacente scenografia del palco dell’Ariston lascia senza fiato – ci racconta Gianluca, alla sua prima volta dentro il teatro”. “E’ stata un’emozione fortissima e vedere i Maneskin a pochi metri un’esperienza unica – continua. Il momento che voglio incorniciare è la standing ovation a questa band strepitosa.” Alla domanda se si avvertisse il fatto che il pubblico tornava in sala dopo un esilio lungo, Gianluca risponde “sicuramente no. C’era aria di normalità e solo le mascherine FFp2 ci ricordavano fastidiosamente il passato”. Voto per la prima serata? “All’esperienza 9, ad Amadeus 8,5, a Fiorello 20, ai cantanti 8,5, a Ornella Muti 4”.

Credo ci sia da aggiungere poco altro, se non il “mancato” tributo a Franco Battiato, mancato perché è andato in onda troppo tardi, è stato troppo breve e non ha reso onore al Maestro.

La classifica della prima serata stilata con i voti espressi dalla sala stampa è la seguente:

  1. Mahmood e Blanco (Brividi)
  2. La Rappresentante di Lista (Ciao ciao)
  3. Dargen D’Amico (Dove si balla)
  4. Gianni Morandi (Apri tutte le porte)
  5. Massimo Ranieri (Lettera di là dal mare)
  6. Noemi (Ti amo non lo so dire)
  7. Michele Bravi (Inverno dei fiori)
  8. Rkomi (Insuperabile)
  9. Achille Lauro (Domenica)
  10. Giusy Ferreri (Miele)
  11. Yuman (Ora e qui)
  12. Ana Mena (Duecentomila ore)

Gilda Luzzi

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