“Dante 700 nel mondo” è il tema della XXI edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo. La Fondazione Cavour e l’Ambasciata d’Italia hanno organizzato eventi ad hoc per celebrare il ”Sommo Poeta”, fra questi il concerto dei Micrologus tenutosi ieri (mercoledì 27 ottobre) al Forum Geesseknäppchen a Lussemburgo città. Un vero e proprio viaggio tra le musiche di trovatori francesi e anonimi italiani all’epoca di Dante Alighieri.
I componenti dell’Ensemble Micrologus sono stati fra i primi musicisti a promuovere la riscoperta della musica medievale in Italia, e anche uno dei gruppi più accreditati in campo internazionale. Grazie alla loro costante e sapiente ricerca storica, lo studio delle fonti dirette e indirette, l’utilizzo di copie fedeli di strumenti antichi, quelle musiche tornano a vivere con la freschezza e l’immediatezza espressiva del loro tempo.
Gli artisti hanno regalato al pubblico un vero e proprio cameo di musiche dell’epoca di Dante : un sapiente excursus di musiche, canti, madrigali e ballate che sono state ricostruite anche su testi di Dante. Il programma musicale restituisce uno spaccato del mondo sonoro nel passaggio tra Due e Trecento (si passa dalla Ars Antiqua alla Ars Nova) attraverso diverse sezioni.
Il percorso ”musica al tempo di Dante” alterna la lirica amorosa dei trovatori provenzali, coloro che il Poeta riconosceva come propri maestri – Guirault De Borhneil, Bertran de Born, Arnault Daniel, Bernard de Ventadorn e Marcabru – a danze strumentali e canti devozionali delle compagnie di laudesi, particolarmente attive a Firenze.
Mentre le musiche della Commedia è dedicata alle musiche citate ed evocate nelle tre cantiche. I demoni dell’Inferno, poi nel Purgatorio la voce dei penitenti e delle sirene, e ancora le figure di Arnault Daniel e di Casella.
A questo proposito è noto che la musica di Amor che ne la mente mi ragiona, che proprio Casella avrebbe cantato a Dante, non ci è pervenuta, ma Micrologus ne offre una versione ricostruita da Patrizia Bovi attraverso la tecnica del contrafactum, ovvero la consuetudine dell’epoca di reimpiegare stesse melodie per canti diversi. Il Paradiso è invece il luogo della devozione che si esprime con la voce cantata, con le laude. Un’ultima parte è infine dedicata a ballate e madrigali dal Codice Vaticano Rossi 215 ovvero alla musica alla corte scaligera di Verona che ospitò Dante.
Unica nota dolente della serata è quella di aver visto il Forum semivuoto nonostante sia stato proposto un evento di elevata qualità musicale e culturale. Gli sforzi delle istituzioni e la caratura dei musicisti avrebbero meritato ben più grande partecipazione.
Amelia Conte