Due donne che hanno fatto la storia, immortalate da un genio dello scatto. Una mostra da non perdere a Biella. C’è tempo fino a metà settembre

“La bellezza salverà il mondo” scriveva Dostoevskij. Non vorrei apparire irriverente parafrasando la sua frase per definire la mostra fotografica “Coco + Marilyn” del celebre fotografo Douglas Kirkland, ma anche questa bellezza effimera contribuisce a renderlo tale. Coco Chanel e Marilyn Monroe: le signore e icone della bellezza e dell’eleganza. La mostra Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO (organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella al Palazzo Gromo Losa fino al 12 settembre) è incentrata su Coco e Marilyn perché quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita del mitico profumo “Chanel No. 5” e Marilyn, in una celeberrima frase disse: “A letto indosso solo Chanel No. 5”.

Se si accostano questi due miti nelle foto di un grande fotografo di moda e di cinema come Kirkland, ne nasce una miscela esplosiva. Kirkland era un giovane fotografo quando, nell’estate del 1962, viene inviato da Look a  Parigi per realizzare un servizio fotografico su Coco Chanel. Egli, pur non conoscendo una parola di francese, entrò nelle sue grazie dopo che lei visionò delle foto fatte alle sue modelle. Da quel momento tutto è stato ” in discesa” per Kirkland, che ha dedicato a Mademoiselle scatti memorabili come, ad esempio, quello in dove lei, minuta ma sempre perfettamente elegante, per le vie di Parigi, sta entrando nel suo atelier; oppure, mentre sbircia sorridente da dietro una tenda una sua modella, o vede, nascosta, le sfilate attraverso le ” pieghe” degli specchi della scala che conduce alla passerella; o ancora quando, impeccabile, nel suo famoso tailleur, con cappello e collana di perle, cuce la manica del vestito di una modella. Kirkland ha saputo cogliere l’ essenza di Coco, la sua fragilità e, insieme, la sua autorevolezza, come nei bei ritratti dove appare sorridente (foto famosa), appoggiata ad una mano, in un attimo di felicità; o mentre sembra zittire qualcuno; o, quando, con sguardo furbetto, parla con lui mettendolo a proprio agio. Ed ancora: china su se stessa, con l’immancabile cappellino a nasconderle il volto e la sigaretta fra le dita.


La capacità di Kirkland di entrare in empatia con le persone che doveva fotografare si coglie anche nel servizio fotografico a Marilyn Monroe. Era il novembre del 1961 quando, fotografo alle prime armi, per il 25mo anniversario della rivista Look per la quale lavorava viene incaricato di fotografare la “diva per eccellenza”: Marilyn Monroe. L’ imbarazzo iniziale viene smorzato subito dall’ attrice e fra i due si instaura un’ intesa perfetta. La diva era in una stanza dove c’era un grande letto con lenzuola bianche di seta e la musica di Frank Sinatra in sottofondo. C’era anche un balconcino sopra la porta che dava nella stanza. Da lì Kirkland comincia a scattare a ripetizione. Il ritratto che ne è uscito di Marilyn è stupefacente: il candore del bianco che la circonda e la avvolge fa emergere il suo lato fanciullesco e, nello stesso tempo, estremamente sensuale. Ed eccola, avvolta dalle lenzuola dalle quali emerge il viso sorridente e perfetto; oppure, maliziosa, abbracciata teneramente al cuscino, come se cercasse protezione; o con le braccia aperte, come se fosse totalmente indifesa, ma raggiante; o con lo sguardo ammaliante e ammiccante che sembra sbucare da una nuvola bianca; o, ancora, con le braccia intorno al volto come a difendersi dagli sguardi indiscreti, o completamente avvolta dal lenzuolo come una mummia: Nefertiti del nostro tempo, o come una farfalla che esce dal suo bozzolo.Due donne molto simili Coco e Marilyn, delle quali Kirkland è riuscito a carpire la fragilità, la forza e la bellezza facendole vivere per sempre nel mito.
Anna Violante
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