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Nella conferenza stampa di venerdì scorso, il primo ministro Xavier Bettel, congratulandosi con i cittadini per il rispetto delle restrizioni già in vigore, ha sottolineato come “siamo sulla buona strada, le misure stanno dando i loro frutti. E tutto questo non è merito della politica, ma dei cittadini che durante le festività natalizie hanno rispettato le regole”.
La preoccupazione maggiore, che non permette un deconfinimento in questo momento, è dovuta alla comparsa delle varianti Covid. Per il momento, solo la variante britannica è stata rilevata nel Granducato. Proprio per questo le restrizioni attualmente in vigore restano attive fino al 21 febbraio. Bar e ristoranti restano chiusi (possono continuare servizio di asporto), coprifuoco tra le ore 23 e le ore 6 del mattino, si possono ospitare massimo due persone dello stesso ménagele scuole e i licei rimangono aperti, divieto di consumare alcolici su suolo pubblico all’aperto.
Anche i negozi, i teatri e i cinema rimangono aperti rispettando le regole del distanziamento e di un cliente per 10 mq. Proprio come le misure rigorose che permettono lo sport.
Il primo ministro non esclude il rischio di ulteriori restrizioni se la situazione lo richiede, sottolineando come la chiusura delle frontiere non è una disposizione che il Lussemburgo può permettersi visti i tanti frontalieri che lavorano nel settore sanitario.
Proprio per questo i viaggi non sono vietati, ma quelli non necessari sono fortemente sconsigliati e , a seguito di negoziazioni previste per la settimana prossima con i Paesi confinanti, è possibile che un test negativo al Covid obbligatorio sia introdotto per chi rientra in Lussemburgo dopo un soggiorno all’estero.
Per quanto riguarda la situazione sanitaria, la Ministra della Salute  Paulette Lenert ha confermato la tendenza positiva, annunciando il ritorno per gli ospedali alla Fase 2 la prossima settimana, cosa indispensabile per affrontare lo sviluppo della variante inglese che risulta più contagiosa e pericolosa.
Lato vaccini, Lenert spiega che la strategia del Lussemburgo resta quella di preservare e garantire la seconda dose ai vaccinati, cosa che “non ci permette di essere tra i primi 5 Paesi europei che vaccinano di più”. Ad oggi, 5.655 persone sono state vaccinate per la prima dose e 1.143 hanno ricevuto la seconda dose. E 2.886 anziani sono stati vaccinati nelle case di riposo. Un totale di 43.200 persone deve essere vaccinate entro la fine di marzo. Finora, poco più del 40% degli invitati a essere vaccinati ha preso un appuntamento.
(Red/SE)

 

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