Lunedì 14 settembre il ministro dell’Insegnamento superiore e della Ricerca Claude Meisch, la ministra della Sanità Paulette Lenert e la Task Force COVID-19 del Research Luxembourg hanno convocato una conferenza stampa a Dudelange per concludere ufficialmente la prima fase del dispositivo di depistaggio su ampia scala, un progetto coordinato dal Luxembourg Institute of Health in cooperazione con i membri del Research Luxembourg. La seconda fase sarà delegata alla direzione della Sanità del ministero della Sanità e avrà inizio a metà settembre.
Nel contesto della strategia di uscita il Lussemburgo ha attuato una campagna di depistaggio su vasta scala e unica a livello nazionale, nel corso della quale i residenti e i lavoratori transfrontalieri sono stati invitati a sottoporsi su basi volontarie a un test del COVID-19. Il depistaggio su vasta scala (large scale testing / ”LST”) ha lo scopo di limitare le propagazione del nuovo virus del SRAS-CoV-2 tramite l’identificazione precoce dei casi positivi, tra cui anche i portatori asintomatici, rompendo quindi rapidamente le vie di contagio. Nel contempo il LST punta a dare un contributo al monitoraggio accurato dell’evoluzione del virus nella nostra popolazione.
La prima fase del LST, coordinata dal Luxembourg Institute of Health (LIH) e dal Research Luxembourg, ha avuto luogo dal 27 maggio al 27 luglio. Ha fatto riferimento a 16 centri di test “drive-through” e 1 centro di test “walk-through“, con una capacità teorica massima pari a 20.000 test al giorno. La popolazione è stata divisa in tre contingenti, il primo comprendeva le professioni più esposte e in contatto con molte altre persone (assistenza sanitaria, assistenza alla persona). La categoria II era costituita da persone che avevano ripreso il lavoro o si accingevano a farlo mentre la terza categoria comprendeva campioni rappresentativi della popolazione complessiva del Lussemburgo. I test ripetuti dei contingenti e la ricerca mirata dei contatti hanno da un lato lo scopo di impedire l’insorgere di nuovi focolai di contagio e dall’altro di mettere a disposizione dei responsabili decisionali dati attendibili.
Durante i mesi estivi (fino al 15 settembre), in vista dell’inizio della fase II, è stato predisposto un periodo di proroga della fase I al fine di seguire l’evoluzione del virus, con particolare attenzione al ritorno dalle vacanze, alle categorie professionali con connessioni specifiche al periodo estivo (Horesca, stagionali) e alla riapertura delle scuole.
In totale nel corso della fase I del LST sono stati inviati 1.520.445 inviti, sono stati effettuati 560.082 test e sono stati sottoposti a test 307.751 residenti, con un tasso di partecipazione di quasi il 50% della popolazione residente.
La seconda fase del LST sarà coordinata dalla Direzione della Sanità del ministero della Sanità e dovrebbe essere attuata tra il 16 settembre 2020 e il mese di marzo 2021, con una capacità di 53.000 test alla settimana. Alla luce dei risultati della prima esperienza, che ha evidenziato un tasso di incidenza relativamente basso, la seconda fase intende profilarsi come uno strumento più flessibile e nel contempo più articolato, con capacità adattate alla domande di depistaggio e un arco temporale prolungato, onde accelerare e aumentare la capacità necessaria in modo istantaneo in funzione dell’evoluzione della situazione.
Tale impostazione articolata consente un monitoraggio più preciso della popolazione rispetto alla prima fase e quindi una capacità di reazione più efficace in caso di evoluzione epidemiologica preoccupante. La ministra della Sanità Paulette Lenert esporrà maggiori dettagli relativi alla seconda fase del LST in una conferenza stampa prevista il 24 settembre.
Alla conferenza stampa in occasione della conclusione della prima fase e dell’inizio della seconda fase del LST, convocata nei locali dell’Integrated Biobank of Luxembourg (IBBL) a Dudelange, hanno partecipato il ministro dell’Insegnamento superiore e della Ricerca Claude Meisch e la ministra della Sanità Paulette Lenert, nonché in veste di responsabili operativi i direttori generali degli organi aderenti al Research Luxembourg, i portavoce della Task Force, i membri del consiglio scientifico del LST e i rappresentanti di Laboratoires Réunis.
“Mentre stanno giungendo a conclusione i lavori del Research Luxembourg riguardanti la campagna di test su vasta scala, consideriamo importante ringraziare calorosamente tutti i partecipanti che hanno contribuito al successo di questo sforzo straordinario, in particolare i Laboratoires Réunis e il personale degli istituti aderenti al Research Luxembourg”. ha dichiarato il professor Ulf Nehrbass, direttore generale del LIH e portavoce della Task Force COVID-19 de Research Luxembourg.
“Questa iniziativa senza precedenti ha suscitato ampi riconoscimenti a livello internazionale, consolidando in tal modo la reputazione del Paese in materia di Sanità publica e di ricerca biomedica”, ha commentato il professor Paul Wilmes del Luxembourg Centre for Systems Biomedicine (LCSB) dell’Università del Lussemburgo, portevoce aggiunto della Task Force.
“L’efficacia della nostra risposta alla pandemia risiede nello stretto legame tra le iniziative in materia di sanità pubblica, ad esempio i test su ampia scala e gli eccezionali sforzi di ricerca degli organi di ricerca lussemburghesi. Una simile sinergia acquista un ruolo fondamentale per definire soluzioni concrete ai problemi della società” ha concluso Claude Meisch, ministro dell’Insegnamento superiore e della Ricerca.
“ Il progetto di test su ampia scala dimostra l’elevato livello di resilienza, di adattabilità e di reattività del nostro paese di fronte a una simile crisi mondiale senza precedenti e rafforzerà la nostra preparazione nel corso dell’intera evoluzione dell’epidemia. La seconda fase confermerà la posizione del Lussemburgo in quanto pioniere della diagnostica su ampia scala e sarà una componente della politica del governo per contrastare il virus, tendenzialmente fino al superamento della crisi e con un’attenzione particolare al monitoraggio di gruppi specifici di destinatari” ha sottolineato Paulette Lenert, ministra della Sanità.
Comunicato da: Ministero dell’Insegnamento superiore e della Ricerca / ministero della Sanità / Luxembourg Institute of Health (LIH)
Trad: AD