Ricerca biomedicale «Made in Luxembourg» – Dati digitali ed intelligenza artificiale per migliorare la qualità di vita dei pazienti diabetici. Il progetto, volto al miglioramento della qualità di vita dei pazienti diabetici, si prefigge di valutare come sfruttare i “dati digitali” per ottenere una migliore assistenza e una migliore prevenzione delle complicanze diabetiche.
I marcatori attualmente più utilizzati, come la glicemia e l’emoglobina glicata, forniscono un utile strumento di valutazione dello “stato di salute” del paziente diabetico, ma hanno scarso valore predittivo in merito all’evoluzione della malattia nel corso del tempo.
Il dottor Guy Fagherazzi, responsabile della ricerca del Digital Epidemiology and E-health del Department of Population Health del LIH, dichiara di voler cambiare le cose: «vogliamo trovare dei marcatori digitali capaci di fornire una prognosi individuale sulla lunga distanza».
Grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale (IA) per un’analisi approfondita dei dati, i ricercatori si prefiggono di generare una sorta di «gemello digitale», una specie di immagine specchio, per ogni paziente.
Elemento centrale del progetto è una applicazione per lo smartphone (chiamata CoLive) tramite la quale ottenere informazioni sullo stile di vita ed il benessere psico-fisico. Utilizzando tra gli altri, dati di geolocalizzazione, l’utilizzo dei social-media, i selfies e le registrazioni vocali, i ricercatori sperano di identificare dei “segnali” vocali associati alle emozioni e a fattori psicologici come la rabbia, lo stress o un episodio di ipoglicemia.
Per generare il “gemello digitale” verrà utilizzata la Digital Health Data Lake, piattaforma digitale che raccoglierà un ampio tipo di dati legati alla salute, dati che verranno combinati con quelli raccolti dalla app di CoLive. Fagherazzi spiega : « La raccolta di tutti questi dati ci aiuterà a capire meglio come, i fattori psicologici ad esempio, influenzano la variabilità glicemica nella vita vera. Questo permetterà consigliare i medici sul miglior modo di riconoscere e trattare i fattori psicologici legati al diabete».
A questo scopo i ricercatori mirano allo sviluppo di uno strumento dedicato allo smartphone dei pazienti diabetici, capace di dare un allarme quando rileva un rischio possibile e la possibilità di dare suggerimenti di gestione dello stesso.
Come dichiara Laetitia Huiart, direttrice del Department of Population Health del LIH: «Questi strumenti aiuteranno i pazienti diabetici ad ottimizzare la loro gestione quotidiana».
Si tratta di un progetto aperto e partecipativo, basato su volontari (i « CoLivers ») chiamati a prendere parte attiva alle diverse fasi della ricerca (progettazione della app, validazione delle domande previste ed eventuale proposizione di nuove).
I ricercatori prevendono che circa 50.000 pazienti volontari (con diabete di tipo 1 e tipo 2) parteciperanno al progetto CoLive Diabetes da tutto il mondo. A sottolineare che tutti i dati saranno trattati in modo tale da impedire di risalire ad une specifica persona ; la privacy è priorità assoluta dello studio.
(Red)
Info CoLive Diabetes : www.colive-diabetes.org