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Semiramide? Un esempio di corruzione e lussuria’.

Così era considerata nel Medioevo la regina assira che – alla morte del marito Nino (fondatore di Ninive) – regnò da sola conquistando la Media, l’Egitto e l’Etiopia. A lei si attribuisce la costruzione delle mura e dei giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico.

Paolo Orosio (storico del V sec. d.C.) raccontò come la sovrana  legittimasse la sua condotta disonesta rendendo legale ciò che a ciascuno dei suoi sudditi piaceva. Anche Dante la considerò oltremodo corrotta e la inserì -assieme a Cleopatra e Zenobia di Palmira – nel girone dei lussuriosi dell’Inferno (Inf. V, 55-57).

E’ intitolata a Semiramide ‘l’opera più ‘eccessiva, visionaria ed eccezionale’ di Gioachino Rossini e forse dell’intero melodramma italiano, capolavoro della dismisura (soltanto il primo atto dura 2 ore e venti minuti):  l’opera (coprodotta con l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi)inaugurerà  l’11 agosto prossimo la 40a edizione del Rossini Opera Festival (11-23 agosto) che ha restituito al mondo il patrimonio musicale del Musicista dopo la revisione scientifica, musicologica e filologica operata sullo stesso dalla Fondazione che del Maestro porta il nome.

Sul podio Michele Mariotti alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e del Coro del Teatro ‘Ventidio Basso’, mentre  la regia è firmata da Graham Vick, coadiuvato dallo scenografo e costumista Stuart Nunn e dal lighting designer Giuseppe Di Iorio. L’opera sarà trasmessa in diretta da RaiRadioTre mentre Rai Cultura proporrà lo spettacolo in differita su Rai5 in autunno.

Tacciata di volgarità e stupidità fu considerata dalla critica L’equivoco stravagante, indubbiamente l’opera più stravagante di Rossini (all’epoca diciannovenne) che segna il suo esordio a Bologna.

Fu rappresentata al Teatro del Corso il 26 ottobre del 1811: anche il pubblico in sala l’accolse  in modo controverso ed incerto, dato il numero eccessivo di equivoci e doppi sensi. Oltre a ciò, diverse scene furono considerate espliciti riferimenti sessuali, particolare che allarmò la censura dello Stato Pontificio che impedì la prosecuzione dell’opera oltre la terza rappresentazione.

Perché dunque? Si parlava per la prima volta di sessualità ambigua.

Questa la storia: in un antico castello, Gamberotto(‘villano nobilitato’ come recita il libretto) progetta il matrimonio tra la propria figlia Ernestina e Buralicchio, giovane ricco e sciocco ma la ragazza si innamora del suo nuovo precettore, Ermanno. Questi è protetto dal servo Frontino che, per favorirlo, riesce a far credere a Buralicchio che in realtà Ernestina altri non è che… Ernesto, castrato e musico mancato.

Il giovane, sconvolto, abbandona subito la ragazza e la denuncia: infatti ‘se Ernestina è un uomo, allora deve svolgere il servizio militare, altrimenti sarebbe un disertore!’

La giovane viene arrestata ma alla fine Ermanno riesce a farla evadere e Buralicchio accetta infine di benedire le nozze.

Caduta nell’oblio, l’opera venne riproposta nel 2002(a ben 191 anni di distanza dalla prèmiere) dal Festival pesarese, in un’edizione critica diretta da Donato Renzetti e con la regia di Emilio Sagi (la stessa produzione sarà ripresa nel 2008, diretta daUmberto Benedetti Michelangeli che ‘teneva con leggerezza le redini’ dell’orchestra Haydn di Bolzano e Trento).

Sagi esasperò l’aspetto comico del dramma giocoso, con qualche azzardo sexy: trasportò ambientazione in un magazzino di spedizioni internazionali di proprietà del ricco Gamberotto che appare come una sorta di caricatura di Aristotele Onassis.

Non vediamo l’ora di vedere l’opera il 13 agosto prossimo: sarà diretta da Carlo Rizzi  nella nuova produzione del duo Moshe Leiser e Patrice Caurier: famose le loro scenografie di opera buffa che non mostrano alcuna paura della farsa  e degli effetti visivi, capaci effettivamente di trasformare banali trame in narrazioni coerenti.

Figura in cartellone anche la ripresa del rarissimo Demetrio e Polibio, nell’allestimento di Davide Livermore, diretto da Paolo Arrivabeni. Sul palco la Filarmonica Gioachino Rossini assieme al  Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini.

Completeranno il programma Il viaggio a Reims, interpretato dagli allievi dell’Accademia Rossiniana ‘Alberto Zedda’; la cantata pastorale La riconoscenza; le Soirées musicales nella versione orchestrata da Fabio Maestri; due concerti lirico-sinfonici, due concerti di Belcanto; il nuovo appuntamento di Rossinimania con gli ItalianHarmonists e per finire il Gala ROF XL, un grande concerto lirico cui parteciperanno una quindicina di cantanti tra cui Juan Diego Florez (in assoluto il più amato dal pubblico del festival), Lawrence Brownlee e Sergey Romanovsky, ma anche il giovane e promettente Ruzil Gatin, russo di nascita ma con una carriera interamente italiana.

Continuano nel frattempo i Concerti dal Balcone di Casa Rossini che vedono i giovani cantanti dell’Accademia ‘Alberto Zedda’ esibirsi nelle arie più famose del repertorio del Musicista: è uno spettacolo molto apprezzato dai turisti, oltre che, naturalmente, dai miei concittadini.

Vi aspettiamo!

Semiramide (Vitrifrigo Arena): 11-14-17-20 agosto ore 19

Demetrio e Polibio (Teatro Rossini): 12-15-18-23 agosto ore 20

L’equivoco stravagante (Vitrifrigo Arena): 13-16-19-22 agosto ore 20

di Paola Cecchini

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