Nel quadro degli aperitivo culturali domani 21 giugno, ore 19, il comitato Dante Alighieri Lussemburgo con PassaParola Magazine, in collaborazione con la Libreria italiana, presentano “Nel cuore delle case”- Conferenza dibattito sulla psicologia dell’abitare  di Donatella Caprioglio, psicoterapeuta, docente di Psicologia dell’abitare e  Tecniche di sensibilizzazione all’ascolto e psicopatologia del neonato.

Info: QUI

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Intervista

La psicologia entra nelle case non solo per dirci chi siamo ma per aiutarci ad abitare con noi stessi. Da dove nasce questa rivoluzione?

È una rivoluzione necessaria pensare alla Psicologia dell’abitare  perché la casa rappresenta un archetipo universale e come tale risponde a dei bisogni  profondi di ognuno. Capire il modo che abbiamo di viverla mette in luce necessità  e mancanze verso noi stessi e nel contempo ci permette di riparare quello che non abbiamo soddisfatto nella nostra infanzia. Per questo la casa diventa terapeutica, sempre se riusciamo a capire il senso del nostro abitarla . In questo modo diventa una grande opportunità per capire e conoscere noi stessi.

Nel cuore delle case, ogni casa ha il suo cuore o esiste una stanza in particolare che possiamo definire cuore della casa?

Dalla nostra nascita siamo dominati da pulsioni  che ci portano a investire progressivamente il nostro corpo. La pulsione orale, anale  e genitale. La cucina, il bagno, la camera da letto sono simboliche di queste tre istanze. A seconda di come abbiamo superato queste fasi investiremo queste stanze . Chi non ha avuto un buon rapporto con il nutrimento primario potrebbe non dare importanza alla cucina o al contrario amplificare lo spazio.
Il bagno è il contatto con l’intimità del proprio corpo e il beneficio profondo dell’acqua. Anche questo luogo, come lo concepiamo e arrediamo rifletterà la cura o meno che abbiamo per noi stessi.
La camera da letto è lo spazio della genitalità, del rapporto con  l’altro. Affettuose o monacali le nostre camere da letto dicono molto sul nostro aprirci all’amore.
Questa visione non vuole essere esaustiva di tutti gli altri spazi della casa altrettanto importanti, ma è sempre interessante riflettere su come sono questi tre spazi fondamentali per capire come abbiamo superato le fasi costruttive della nostra identità . Perché niente è più identitario di una casa.
Quello che è certo che ogni persona è diversa per via della sua storia e dei suoi bisogni e ciascuno troverà il proprio centro  nello spazio che simbolicamente soddisfa un bisogno primario.

A chi si rivolge il libro Nel cuore delle case”? (EdizioniPunto d’Incontro, 2012)

Il libro si rivolge a tutti perché tutti abbiamo bisogno di una casa. Da quando un bambino comincia a gattonare subito ricerca protezione sotto un tavolo. È innato il bisogno di ritrovare il paradiso perduto.
Quello che forse non tutti sanno è il potenziale enorme che ha questo spazio fisico e mentale di ripararci, di curarci e quando è necessaria una ristrutturazione, di trasformarci profondamente.
Il libro parla di case e di persone, di patologia dell’abitare, di ricerca di un’accoglienza. Non è un manuale ma un percorso attraverso spazi fisici e mentali.

Una riflessione per  chiederci  qual è  il nostro personalissimo senso  dell’abitare.

Perché abitare è abitarsi e le nostre case ci rimandano un’immagine molto  chiara di noi stessi. Sarebbe un peccato non approfittare delle nostre stanze capire qualcosa di essenziale di noi.

Stella Emolo

La serata si concluderà con il tradizionale aperitivo all’italiana della DA.

La Libreria Italiana sarà presente per la vendita delle copie del libro “Nel cuore delle case”.

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