Lussemburghese di famiglia italiana, 26 anni, candidato per il DP – Demokratesch Partei

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Dopo le spinte sempre più conservatrici delle ultime elezioni politiche negli Stati membri dell’Unione europea, cosa ci dobbiamo aspettare dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 26 maggio?

Le forti spinte euroscettiche avranno senza dubbio un impatto sulla distribuzione dei seggi del nuovo Parlamento, ostacolando in parte il perseguimento del progetto di integrazione europea. Sarebbe tuttavia sbagliato drammatizzare. I partiti tradizionalmente considerati pro-europei riusciranno comunque a raggiungere la maggioranza dei seggi. Tale maggioranza risulterà non solo per l’elezione della nuova Commissione, ma anche per la formazione di una coalizione che costruisca consenso sulle proposte legislative nel corso della prossima legislatura. A mio avviso, il punto debole del potere legislativo a livello europeo non è, e non sarà in futuro, il Parlamento. Le maggiori criticità insorgeranno in alcuni Stati membri che bloccano l’avanzamento dell’integrazione.

Quali sono i punti più importanti del programma del tuo partito?

Tra i punti principali del DP vorrei menzionare la visione di un’Europa più sostenibile, che sviluppi una strategia finalizzata al contrasto del cambiamento climatico. Siamo convinti che tale sfida possa essere vinta unicamente attraverso un programma di investimenti condiviso a livello europeo. Il DP si pone come obiettivo quello di realizzare un’Europa più sociale, che garantisca standard sociali minimi in tutti gli Stati membri. Inoltre, il mio partito si fa promotore di un’Europa più liberale, fondata su meccanismi esecutivi che garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali derivanti dalle diverse carte degli Stati membri. In aggiunta, ritengo necessaria la creazione di un mercato unico digitale che permetta uno sviluppo graduale e regolamentato del processo di digitalizzazione.

Perché gli italiani residenti (e iscritti alle liste europee) dovrebbero votarti?

Senza dubbio sono il più giovane tra i candidati e, di conseguenza, non posso vantare la loro esperienza politica. Ciò nonostante, qualora dovessi essere eletto, mi sento pronto a rappresentare i miei concittadini al Parlamento europeo. Essendo cresciuto fra cultura italiana e lussemburghese, mi considero un cittadino europeo. In aggiunta, lo scorso anno, ho ottenuto un master in economia europea. Considero questa laurea il coronamento del mio percorso di formazione che, ad oggi, mi ha permesso di studiare in 5 diversi Paesi. Queste esperienze mi hanno permesso di comprendere il valore aggiunto dell’Unione europea per i suoi cittadini. Essendo a conoscenza dei bisogni e delle aspettative della comunità italiana in Lussemburgo, ritengo di poterne essere il miglior portavoce all’interno del Parlamento europeo.

 

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