Si è svolta ieri (7 maggio, ndr) presso il Circolo ricreativo e culturale “E. Curiel” l’iniziativa A lezioni d’Europa, in vista delle imminenti elezioni europee. Organizzato e moderato dal segretario del PD Lussemburgo Marco Onorato, l’evento ha visto protagonista Massimo Radicioni, esperto del Parlamento europeo e del funzionamento delle istituzioni europee. L’ospite ha illustrato ai simpatizzanti e agli iscritti le dinamiche e la struttura delle istituzioni europee.

radicioni

Dalle tappe fondamentali dell’evoluzione del progetto Europa, dei Trattati istituiti dai Padri fondatori alla moderna struttura dell’ Unione europea, Radicioni si è soffermato in particolare sui Trattati che ne costituiscono la legittimazione di diritto e  che rappresentano un unicum a livello internazionale in termini di condivisione volontaria di aspetti vitali delle nostre società : la moneta unica (19 paesi aderiscono), l’agricoltura, la politica climatica.

Sono stati sottolineati i benefici che i cittadini europei sono riusciti ad ottenere in settanta anni di pace, quali la libera circolazione di merci e persone, la solidarietà e la coesione fattuale delle zone con deficit economici (tra cui rientra il Sud Italia), il programma Erasmus che permette a migliaia di studenti di confrontarsi con altre culture europee aprendo nuovi orizzonti e conoscenze.

Non è mancato un importante analisi del funzionamento dell’Unione europea con i suoi organi fondamentali : Commissione Europea, Consiglio d’Europa (l’istituzione che accoglie i Presidenti del Consiglio dei 28 paesi), l’Europarlamento, Banca Centrale Europea e tanti altri. L’illustre ospite ha posto in risalto le dinamiche del processo legislativo, in particolare la centralità del Parlamento di cui, il 26 maggio, tutti i cittadini dovranno eleggerne i rappresentanti. Il Parlamento non è uno strumento meramente consultivo, ma l’istituzione che valida, emenda e modifica le iniziative della Commissione legittimata dallo stesso Parlamento.

A seguito, nel dibattito molto partecipato, si sono evidenziati gli aspetti che contribuiscono alla falsa narrazione di un’Europa dall’apparato costoso (solo il 6% del bilancio viene utilizzato per il sovvenzionamento delle Istituzioni tutte) e distante dai cittadini. Le domande dei presenti si sono soprattutto rivolte agli aspetti che non permettono una completa integrazione quali quello fiscale e della difesa (al momento esclusi dai Trattati e pertanto materia su cui le Istituzioni non possono legiferare).

La conclusione condivisa è che solo attraverso una maggiore integrazione degli stati in un’Europa davvero federale potremmo dare nuova linfa al progetto Europeo e redistribuire maggiore benessere per tutti i cittadini.

Bruno La Marra

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