Dopo la sospensione in via cautelativa della nuova policy “bagagli a mano” della compagnia Ryanair, disposta dall’Antitrust, i Ministri di cinque paesi europei (Lussemburgo, Germania, Belgio, Italia, Paesi Bassi) hanno richiamato Ryanair invitandola ad applicare la legge del lavoro locale al suo personale, sotto pena di esporsi a rischi “legali”. In una lettera indirizzata alla compagnia irlandese, i Ministri del Lavoro Nicolas Schmit (Lussemburgo), Kris Peeters (Belgio), Hubertus Heil ( Germania), Luigi di Maio (Italia) e Wouter Koolmees (Paesi bassi), chiedono di trovare “una soluzione urgente” di fronte al “conflitto sociale persistente con una parte significativa del suo personale in vari Stati membri”. Ryanair si è già impegnata a fine ottobre a firmare accordi collettivi con il sindacato belga CNE-CSC per applicare la legge belga sul lavoro ai propri dipendenti entro il 31 gennaio. A seguito degli scioperi estivi, ha firmato accordi con altri sindacati dei piloti in Portogallo, Regno Unito, Italia e Spagna. Ma nulla è stato fatto per il Lussemburgo, dove Ryanair opera dal 2016. Finora, la compagnia irlandese assume il personale sotto la legge irlandese, che è più favorevole a loro, anche in altri paesi dell’UE.
Stella Emolo