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Ci ritroviamo dopo la pausa estiva, sicuramente riposati e rinfrancati dalle meritate vacanze, ma con sempre forte dentro di noi il dolore per il grave disastro di Genova. Prima di quella maledetta vigilia di Ferragosto (eravamo già da tempo al lavoro per preparare questo numero) avevamo deciso di scegliere come foto di copertina un’immagine della Liguria, alla quale dedichiamo l’articolo di Destinazione Italia (la Val Nervia, Riviera di Ponente). Alla luce del tragico incidente che ha tolto la vita a oltre 40 persone ci è sembrato irriverente farlo, scegliendo un altra foto, ma abbiamo comunque voluto pubblicare l’articolo, proprio come messaggio di speranza e solidarietà verso una regione d’Italia bellissima, forse ancora troppo poco conosciuta e che ora più che mai, ha bisogno di non essere abbandonata. La Liguria che vi raccontiamo (e non solo questa zona) vive molto di turismo e piccola imprenditoria, due attività che il crollo del Ponte Morandi metterà probabilmente in ginocchio. Per questo vogliamo farvela conoscere e invitarvi a visitarla, portando un sostegno economico alle attività locali e ai suoi abitanti. E costruendo così, come ha detto il Cardinale Bagnasco nella sua omelia ai funerali delle vittime, un ponte, nuovo e metaforico, ma più forte ed efficace: quello della solidarietà. Perché la solidarietà fa miracoli. Concreti.

Come quello di cui siamo stati testimoni a Foce di Montemonaco (AP), un piccolo paesino delle Marche, dove in rappresentanza dell’associazione Séisme Italie Centrale asbl (costituitasi nel Granducato dopo il terremoto di due anni fa) abbiamo avuto la gioia di partecipare all’inaugurazione dell’area di ristoro e del parco giochi per bambini – con campo da bocce incluso – realizzate grazie ai fondi raccolti in Lussemburgo e di cui vi parleremo nel numero di ottobre.

Perché fra tanta Italia, marcia come le vecchie infrastrutture abbandonate e “marcia” di populismo, c’è un’altra Italia: ragionevole, generosa, coraggiosa, che non si arrende. Che deve abbracciarsi e che dobbiamo abbracciare tutta, partendo ora proprio dalla città della Lanterna. Perché, parafrasando una bella canzone di Paolo Conte: “Genova è di noi”. Di tutti noi.

Maria Grazia Galati e Paola Cairo

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