Il mood di quest’anno è riassumibile in queste poche parole chiave: low profile, semplicità, poco glamour, insomma una noia. C’è persino chi sostiene che sono stati esibiti gli abiti più brutti della storia degli Oscar. Tralasciando il discorso armocromia – se si dovessero valutare gli outfit in base all’armocromia non si salverebbe nessuno – il red carpet degli Oscar 2017 è risultato abbastanza sobrio, senza look eccessivi o stravaganti e nessun abito da sogno in particolare.
I colori più gettonati sono stati il bianco, l’oro chiaro, il rosso, il grigio chiaro e l’onnipresente nero. Oscar chiama oro, ma quest’anno, più che l’effetto Ferrero Rocher, c’è stato il ritorno di Tutankamon.
Tra le altre cose (alcune divertenti, altre purtroppo imbarazzanti) Meryl Streep era presente e non era nuda. Dopo la querelle con Maison Chanel per un vestito che avrebbe dovuto indossare e che non ha indossato, infatti, la veterana Meryl ha scelto una jumpsuit con strascico blu notte firmata Elie Saab. Non male come idea, ma forse un pochino troppo chiusa.
… Passiamo agli outfit nel dettaglio.
Octavia Spencer e Olivia Culpo vestono Marchesa, entrambe indirizzate sui toni dell’argento, tra piume e frange, un glamour adulto, condito da un’abile manipolazione dei tessuti opulenti.
Il richiamo agli Anni Venti è inevitabile.
Marchesa è una griffe fondata da due stiliste inglesi nel 2004 (Georgina Champman e Karen Craig). Il brand fa riferimento alla Marchesa Luisa Casati e trasmette proprio lo stile decadente fin de siecle. Stile decadente, dedicato ad un pubblico moderno, con forme che valorizzano sempre la fisicità individuale e materiali di lusso.
Octavia Spencer ha una fisicità importante, eppure porta con disinvoltura un abito dal corpetto aderente con un drappeggio orizzontale che apre una gonna ampia lavorata con delle piume che a loro volta formano una specie di cascata. L’abito fa notare la meticolosa manualità di chi l’ha creato.
Olivia Culpo indossa un abito in pizzo con una generosa scollatura a V, portato in vita con una cinturina nera? perfetta per dare contrasto e che riprende la clutch. Belli anche gli anelli. Le labbra nude non donano ad entrambe , ci voleva il giusto bilanciamento tra labbra ed occhi.
Armani non ha sbagliato un colpo con Viola Davis. L’abito dello stilista italiano le valorizza tutta la silhouette e le scolpisce il fisico imponente. Sembra quasi che lo stilista glielo abbia cucito addosso. Lo sguardo si soffermava per via di un cut-out fatto ad arte sulle sue bellissime spalle. Il make- up assolutamente troppo minimal.
Kirsten Dunst ha sfoggiato un vestito nero lucido dalla lunghezza asimmetrica di Dior, abbinato ad una pettinatura raccolta e ad un collier ed orecchini in brillanti di Niwaka d. Il trucco era in stile “bambolina”, con gli occhi più marcati. Le scarpe hanno massacrato l’outfit finale. Avrebbe dovuto indossare dei saldali gioiello che lasciavano il piede nudo, per darle slancio e leggerezza al vestito. Le scarpe usate, invece, hanno “chiuso” il vestito e il cinturino poi non era adatto.
Sofia Carson è stata “armocromaticamente” perfetta. Indossava un abito bianco principesco con strascico, con applique e ricami dorati di Monique Lhuillier. Bellissimo lo chignon e il rossetto rosso fuoco ha vivacizzato il suo viso facendola sembrare Biancaneve. Bellissima!
Dakota Johnson si è presentata in Gucci, collier ed anelli di Cartier. L’abito è ispirato agli Anni Trenta ed ha una linea bellissima. Il problema di questo outfit è il fiocco esagerato che scende in verticale sembrando quasi un “grembiulino” e la pettinatura non è adatta ad un abito così accollato. Un abito del genere esige il capello raccolto. Al posto del collier di Cartier sarebbe stato preferibile indossare degli orecchini. Il make up troppo caldo per lei non l’ha valorizzata abbastanza. Meglio un grigio perla, senza il maxi fiocco, con una pettinatura diversa, un paio di orecchini stile Chopard ed un make up decisamente più freddo. Solo cosi sarebbe stata una delle donne più glamour e raffinate del red carpet.
Spostiamo l’attenzione su due star che hanno scelto d’indossare il bianco: Karlie Kloss in Stella McCartney, collier ed orecchini Nirav Modi e Darby Stanchfield in Georges Chakra che sono state molto d’effetto nella loro linearità. Luminosi i make up, soprattutto quello di Karlie Kloss, bellissimi i gioielli.
Darby Stanchfield assomigliava nell’acconciatura a Emma Roberts, entrambe truccate “in versione Veronica Lake”. C’è da specificare che Emma Roberts aveva un effetto glow molto accentuato in contrasto con le labbra mat.
Altra curiosità è il fiocchetto azzurro che spiccava sull’abito di alcune celebrities tra cui quello di Karlie Kloss. Aveva un significato ben preciso. E’ il simbolo del dissenso nei confronti di Trump e delle sue soluzioni adottate nei confronti delle donne e degli immigrati. La sigla ACLU, ovvero l’American Civil Liberties Union, è l’acronimo di un organizzazione no profit. La onlus da circa 100 anni si impegna a difendere i diritti civili e le libertà individuali. L’ACLU ha istituito un fondo, il Constitution Defense Fund ( Fondo per la Difesa della Costituzione, ndr) che ha diversi obiettivi tra cui la tutela dei diritti degli immigrati e la difesa dei diritti LGBT.
Siccome è stato citato il make up di Emma Roberts, è giusto anche che ci si soffermi di più sul suo look della serata. Impeccabile nel suo vintage il black and white che le valorizzava il fisico; ma eccessiva la scollatura, nonostante non sia risultata volgare.
Il suo outfit richiama quello di Michelle Williams sempre in nero e bianco con una scollatura a V molto profonda. Bello il cortissimo pixie per l’ex star di Dawson’s Creek ma il colore è troppo freddo e ossigenato per lei.
Quest’ultima edizione ha visto trionfare Emma Stones.
L’attrice si è mantenuta sul low profile ed il genere retrò twist le dona incredibilmente. Difficilmente sgarra, non esagera mai, si mantiene sempre con uno stile vintage Anni Venti molto raffinato che la ripaga bene, anche se poteva osare di più. L’abito era di Givenchy Haute Couture color oro chiaro abbinato agli orecchini di Tiffany &Co. Le frange nella parte inferiore le donavano movimento mentre camminava facendole intravedere le gambe. Nel make up l’attrice ha puntato su un gioco di rossi che va dai capelli al rossetto rigorosamente matte come ha fatto la già citata Emma Roberts.
Molto chiacchierata Janelle Monae per via di un Elie Saab Couture molto vistoso. Era tutto un tripudio di trasparenze, uccelli ricamati, gonna dalla larghezza esagerata, cinta, tanti gioielli, cerchietto. Il modello riprende quelli del 1753. Chiamiamoli abiti ottocenteschi, fatti all’epoca in broccato, così ampi che erano riservati in occasioni formali, durante le quali colei che li indossava doveva passare di traverso attraverso le porte. L’abito di Janelle Monae non è così ampio, ma tutto l’insieme risulta eccentrico. Considerato il clima di “austerity” della serata, non c’era forse bisogno di qualcuna fuori dal coro, che ricordasse che la serata degli Oscar è fatta anche di eccessi? Lei si è calata nella parte e sembrava una regina naif dal cuore gotico.
Halle Berry indossava un abito di Atelier Versace che me donava particolarmente nonostante la capigliatura selvaggia che poteva svilire un poco il vestito, che doveva essere valorizzato in altro modo.
Deliziosa Rosalind Ross, fidanzata di Mel Gibson, con un celeste pastello che la illuminava particolarmente.
E’ adesso il turno delle note dolenti…
Jennifer Goodwin, la star di “Once Upon a Time” porta sul red carpet un vestito vedo/non vedo rosso, tutto chiuso, che non solo non le donava per via del colore, ma non era proprio adatto a lei.
Il rosso Valentino è il colore scelto anche da Ruth Negga. L’attrice indossava un Valentino Haute Couture, con un cerchietto Irene Neuwirth e gli orecchini Gemfields di Ruth Negga. Il vestito è estremanente elegante, lo stile riecheggia il gotico, con le maniche lunghe, il collo alto, il trucco dark ma tutto l’insieme non funzionava. Avete presente la santa inquisizione spagnola? Periodo in cui si indossavano abiti neri sempre più accollati, anzi chiusi sotto il meno da una piccola gorgiera, e nulla del corpo femminile doveva essere esibito? Ecco, tranne il colore, l’insieme ricordava tutto questo.
Altre note dolenti in arrivo: Scarlet Jhohanson, Nicole Kidman, Charlize Theron e Jessica Biel.
La prima era vestita Azzedine Alaia con gli orecchini Fred Leighton; Charlize Theron in Christian Dior Couture, mentre gli orecchini meravigliosi erano di Chopard; Nicole Kidman in Armani Privé; ed infine Jessica Biel in un Raufman Franco.
Scarlett Johansson si è distinta per il make up: gloss rosato sulle labbra, trucco occhi con un deciso punto luce nell’angolo interno e un blush molto vivace. Il taglio dei capelli dal sapore rock le donava un’aria sbarazzina che non mi aspettavo. Bello il colore dell’abito.
Charlize Theron aveva gli orecchini più belli di tutta la serata. Oro bianco e diamanti di alta gioielleria in due tagli diversi (a goccia e a cuore) che hanno fatto sognare tutti, firmati Chopard.
Per quanto riguarda il vestito di Dior, color bronzo stile “dea” con plissettatura e spacco, ho trovato la invecchiasse. Nonostante il suo fisico statuario le consenta di vestirsi pure con i sacchi dell’aspirapolvere non le rendeva giustizia.
Stesso discorso vale per Nicole Kidman e Jessica Biel. La Kidman aveva dei ricami importanti, ma unito al colore di capelli la facevano diventare un tutt’uno. La salvava il rossetto.
Jessica Biel con il suo fisico meraviglioso, in stile Tutankamon non rendeva nemmeno il 20% di quello che avrebbe potuto essere se al naturale.
Prima di concludere sono da notare anche le scarpe di Naomie Harris in Calvin Klein by Raf Simons. Tralasciando il vestito da cocktail, le scarpe erano una diversa dall’altra, con la fascetta che riprendeva il cinturino e viceversa. Geniali. Ipnotizzanti.
Per gentile concessione di Giusy de Gori (Rossetto e Merletto)