E’ la più antica ed internazionale necropoli militare francese, creata nel 1870, fu cimitero delle guarnigioni tedesche in Lorena durante l’annessione alla Germania; dal 1918 con il ritorno del governo francese, fu destinata alle sole sepolture di guerra. Oggi ospita le tombe di soldati provenienti dal tutto il mondo, caduti sul fronte durante le due guerre mondiali: si contano 5 014 tombe individuali et 11 ossari per un totale di 13 015 soldati ed ufficiali francesi ed alleati: Russi, Britannici, Belgi, Tedeschi e 88 militari italiani caduti sul fronte delle battaglia della Marna e dell’Argonne durante la Prima guerra mondiale.
Venerdì 20 gennaio scorso, si è svolta l’annuale, solenne commemorazione dei nostri caduti. Padre Antonio Simeoni, della Missione cattolica italiana, ha officiato la cerimonia in presenza del Console Generale d’Italia Adolfo Barattolo e del Generale di divisione Gualtiero Mario de Cicco dell’Ambasciata d’Italia a Parigi ed il Generale Motherol della Gendarmerie francese, nonché di numerose autorità militari e civili, i presidenti delle associazioni italiane e i portabandiera (italiani e francesi). Nonostante il freddo glaciale, il giovane tenore Incredulo ha intonato all’aperto, nel settore italiano, i due inni nazionali per concludere una cerimonia di rito certo, ma sempre sentita e densa di significato.
Tutti gli oratori, nei loro interventi, hanno sottolineato quanto sia importante, in questi tempi difficili di nazionalismi nascenti, ricordare e celebrare le eroiche gesta del “reggimento Garibaldino” un corpo di volontari italiani comandati dal Ten.col. Peppino Garibaldi, nipote del leggendario condottiero, che nel novembre 1914 ancor prima che l’Italia entrasse nel conflitto, raggiunsero spontaneamente i colleghi francesi sul fronte dell’Argonne.
Un esempio di solidarietà e di condivisione di valori comuni, antesignano dei principi fondatori della costruzione Europea.
Ornella Piccirillo