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Lo scorso 13 maggio all’Université du Luxembourg la Libreria italiana e il Circolo ricreativo e culturale “E.Curiel” hanno organizzato la presentazione del volume di Bruno Zanin “Nessuno dovrà saperlo”, già pubblicato nel 2006 per i tipi Tullio Pironti Editore.

Bruno Zanin è stato invitato per presentare il suo romanzo autobiografico Nessuno dovrà saperlo, ma in realtà l’autore, che è prima di tutto attore, non ci ha voluto svelare molto del suo volume, asserendo fermamente che «i libri vadano letti e non raccontati»!

Zanin ha preferito invece, con i suoi ricordi, riportarci nell’incantevole atmosfera della Roma degli inizi degli Anni ‘70, quella Roma di magie e di superstizioni, di Campo de’ Fiori e di Cinecittà, quella capitale italiana, insomma, dove tutto sembrava ancora possibile, anche i miracoli, i sogni e le favole. Suona alle nostre orecchie come una vera favola la storia di Bruno Zanin, un giovane veneziano, che poco più che ventenne, per sopravvivere vende collanine sulle spiagge di Lipari. La conoscenza di Lea Tamborra, donna stravagante, madre di otto figli e senza marito, da cui deve riavere dei soldi, lo porta nella capitale italiana.

È il gennaio del 1973 e Federico Fellini sta iniziando le riprese del film Amarcord a Cinecittà. A Roma Bruno è solo, senza soldi in tasca e con qualche problema con la giustizia ancora da risolvere e del tutto casualmente, si ritrova a passeggiare per le vie di Cinecittà, nell’estrema periferia romana. Incuriosito da una lunga fila di ragazzini ben vestiti, tutti rigorosamente accompagnati dai propri genitori, il ragazzo si avvicina allo Studio 5.

Per uno strano gioco del destino sarà il regista in persona ad accorgersi di lui e a trovare in questo giovane qualcosa che lo attrae a sé. Il giorno dopo la foto di Bruno Zanin appare su un quotidiano locale perché Cinecittà lo sta cercando per lavorare come comparsa. Solo in seguito si scoprirà che Bruno Zanin non dovrà essere semplicemente una comparsa. In realtà Federico Fellini, tra migliaia di candidati, aveva ritrovato nello sguardo di quel ragazzo il suo amico di infanzia Titta, ovvero il protagonista del film Amarcord. È quindi il caso, la fortuna, il destino o la magia che hanno dato il via alla carriera di questo giovane di provincia, figlio di contadini, che ha poi lavorato accanto a grandi nomi del cinema e del teatro, come Lina Wertmüller e Giorgio Strehler.

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Ripercorrendo le scene dell’indimenticabile film abbiamo avuto modo attraverso le parole, i racconti e le ironie di Bruno Zanin, di conoscere meglio il genio di Fellini, le sue fantasie, le sue manie e i suoi grotteschi personaggi.

Ma Bruno Zanin non è solo attore: dopo molti anni, stanco del cinema e del teatro, arriva in Bosnia durante il conflitto balcanico come reporter e operatore umanitario. A seguito di questa traumatica esperienza, vive un periodo di forte depressione, da cui riesce a uscirne solo con scrittura. Scrive della sua infanzia, della sua adolescenza e della sua giovinezza e da questo ne scaturisce il suo primo romanzo autobiografico Nessuno dovrà saperlo. Ci aspettiamo molto da questo primo volume di quest’uomo che sembra aver vissuto più vite – come lui stesso ci dice – tutte straordinarie allo stesso modo e crediamo che non deluderà le nostre aspettative. Buona lettura a tutti!

 Marta Ferri

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