“La Finanza Islamica in Lussemburgo: problemi e sfide”, è stato il titolo della conferenza svoltasi il 9 giugno scorso presso il Novotel di Luxembourg-ville, organizzata dall’IFSO (Islamic Finance Specialists Organisation) di Strasburgo.
L’idea da cui è partito l’IFSO è stata quella di presentare le università europee della finanza islamica e promuovere lo sviluppo della stessa nel Granducato. La conferenza è stata l’occasione di scambio, per diversi oratori partecipanti, su temi attuali della finanza islamica. Ad esempio, i valori etico-sociali di questo metodo di finanziamento, la nuova parola in uso per definirla, ovvero participatory finance (finanza partecipata, ndr), le opportunità, ma anche le sfide dell’introduzione di prodotti finanziari per gli individui e per le imprese in Europa.
I relatori di questo evento erano particolarmente noti e apprezzati nel settore.
Il Granducato non nasconde le sue ambizioni in questo campo. Nel 2014 il Lussemburgo ha lanciato la prima operazione sukuk (titoli di proprietà, ndr) per finanziare il suo debito pubblico. Si prevede un’altra operazione del genere per il 2016. Inoltre, la prima banca islamica in zona euro vedrà presto la luce proprio nell nostro Paese.
Paul Chahine