Bella la serata organizzata ieri da Hubdot nella splendida cornice del grande negozio di arredi e decori Bo concept di Lussemburgo- Bertrange. Per chi ancora non lo conoscesse, Hubdot, fondato dal 2012 da una frizzante italiana, Simona Barbieri, non è una semplice associazione di donne perché va oltre, crearando sinergie in un mondo complesso e delicato come quello al femminile. Ogni donna può apportare il proprio talento, la propria idea, il proprio sogno, la sua storia personale. Oramai, quello delle Hubdot è un vero e proprio fenomeno internazionale, un network che diventa sempre più grande.
Il tema della serata, che ha celebrato il primo anniversario di Hubdot Luxembourg è stato la creatività. Concetto complesso e affascinante, soprattutto se declinato sotto ogni suo punto di vista, così com’è stato fatto ieri sera.
Abbiamo ascoltato storie di donne di diversi Paesi del mondo che, attraverso la creatività, hanno trovato la strada giusta per redimersi, per riprendersi da una malattia, come quella feroce del cancro (ad esempio), realizzando un calendario con immagini di volti senza capelli. Un gesto forte e commovente per raccogliere fondi destinati alla ricerca.
C’è chi usa la creatività per strappare un sorriso a chi è solo o malato (come fanno delle due clown terapeute Iolanda e Isabelle) o chi realizza a maglia abiti per bimbi nati in famiglie disagiate.
Tra queste, non è mancata la storia personale di Maria Grazia Galati la nostra direttrice di PassaParola.
Il suo racconto è stato avvincente, ironico ed energico, come il suo modo di affrontare le difficoltà e gli ostacoli della vita. Le idee creative, se brillanti e condivise, possono davvero cambiare la vita, la propria, ma anche quella degli altri. Insomma, storie di donne ordinarie che hanno dello straordinario.
Il prossimo appuntamento con le Hubdot è previsto a Lussemburgo il 15 ottobre.
Amelia Conte
Tre domande a Simona Barbieri
Tre aggettivi per descrivere Hubdot?
Unico, multietnico, imparziale
Una caratteristica che differenzia Hubdot Luxembourg dagli altri nel mondo?
L’immensa multiculturalità.
Cosa c’è nel futuro di Hubdot?
Un grande progetto di piattaforma associativa ad hoc per unire in maniera reale e virtuale insieme oltre 16.000 donne nel mondo. Per questo abbiamo anche bisogno di sostegno umano e materiale. E approfitto di questa intervista per lanciare l’ennesimo appello a sostenerci per diventare sempre più grandi, strutturate, variegate e capillari.
(MGG)