Dal mese di settembre 2014 inauguriamo una nuova rubrica di ampio interesse comune che affronta tematiche utili per gli italiani all’estero e i residenti nel Granducato.
L’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani residenti all’estero) è stata istituita con legge 470 del 1988 e rappresenta un obbligo legislativo a cui devono far fronte tutti i cittadini italiani che si trasferiscano all’estero alla stregua di determinate condizioni.
In particolare, l’articolo 1 della normativa in esame stabilisce l’obbligo del cittadino di effettuare l’iscrizione, presso l’ufficio consolare, entro 90 giorni dal trasferimento all’estero. L’iscrizione comporta il rilascio di un certificato attestante lo stato di famiglia e quello relativo all’iscrizione all’anagrafe dei cittadini residenti all’estero.
Tuttavia, l’obbligo sorge soltanto per trasferimenti di durata non inferiore ai dodici mesi, o in caso di possesso della cittadinanza italiana all’estero, in caso di nascita all’estero, ovvero qualora vi sia l’iscrizione giudiziale di un cittadino italiano in un Paese estero.
Inoltre, le anagrafi dei cittadini residenti all’estero sono tenute presso i Comuni e presso il Ministero dell’Interno, secondo schedari che raccolgono le schede individuali e di famiglia eliminate dall’anagrafe della popolazione residente in dipendenza dell’iscrizione.
Una volta compilato l’apposito modello, infatti, l’ufficio consolare trasmette lo stesso al Comune italiano di ultima residenza dell’interessato che, in tal modo, ottiene la cancellazione dall’Anagrafe della popolazione residente.
Secondo la legge 470, inoltre, spetta al cittadino stesso comunicare tutte le successive modifiche riguardanti la propria situazione (indirizzo, stato civile, ecc.).
Di non poca importanza risulta essere la circostanza secondo la quale l’annotazione comporta l’indicazione se il cittadino è iscritto nelle liste elettorali di uno dei Comuni.
Tra i vantaggi offerti dall’iscrizione all’A.I.R.E., oltre al diritto di voto, rileva anche l’assistenza sanitaria nel Paese ospitante, a cui segue la perdita di quella italiana ad eccezione dell’assistenza urgente, il rilascio/rinnovo di documenti di riconoscimento ed il rinnovo della patente di guida.
Per quanto riguarda gli italiani in Lussemburgo, l’iscrizione all’A.I.R.E. risulta semplice quanto celere. Basta, infatti, recarsi muniti di un valido documento di riconoscimento presso l’Ambasciata d’Italia sita al 5-7 rue Marie Adelaide (Luxembourg-Ville) (http://www.amblussemburgo.esteri.it/Ambasciata_Lussemburgo/Menu/Informazioni_e_servizi/Servizi_consolari/Anagrafe/) e compilare l’apposito modulo.
Secondo i dati della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, il Granducato ospita (ad aprile 2014) 26.514 cittadini iscritti all’A.I.R.E.
Trattasi di un diritto-dovere del cittadino italiano, volto sia all’acquisizione di determinati servizi erogati dal Paese ospitante e sia a far valere esigenze di trasparenze in termini di rilevazione della popolazione italiana all’estero.
Per ulteriori informazioni è possibile recarsi all’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo o visitare la seguente pagina: http://www.esteri.it/MAE/IT/Italiani_nel_Mondo/ServiziConsolari/AIRE.htm
Precisazione sull’A.I.R.E.
– Rinnovo patente: le uniche due possibilità sono il rinnovo in Italia o la registrazione della stessa presso il Ministero dei Trasporti Lussemburghese per la conversione in patente lussemburghese prima della scadenza di quella italiana (anche se, una volta scaduta, l’unica possibilità è il rinnovo in Italia).
– Iscrizione all’AIRE: ci si può presentare presso la cancelleria consolare al 25, rte d’Esch – Lussemburgo o inviare via posta ordinaria, fax o posta elettronica all’indirizzo aire.lux@esteri.it un modulo di richiesta d’iscrizione per ogni membro del nucleo familiare
(scaricabile dal sito dell’Ambasciata) avendo cura di allegare per ognuno sia una copia di un documento di riconoscimento italiano (passaporto e/o carta d’identità), che un documento comprovante la residenza presso un comune lussemburghese (certificato di residenza, permesso di soggiorno o attestato di registrazione).
Rita Marsico