Siamo arrivati alla fine. Si è chiuso ieri sera il 64°Festival della Canzone Italiana, partito nel caos tra l’invasione di Grillo e la protesta dei precari tra ascolti non proprio eccezionali. Sul podio tre uomini e una donna, alla fine vince lei: Arisa con la canzone Controvento, battendo gli altri due finalisti Renzo Rubino con Ora e Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con Liberi o no.
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Escluso Francesco Renga, arrivato primo nella classifica provvisoria di mercoledì stilata in base al televoto da casa. ll vincitore tra i tre finalisti è stato scelto in base a televoto e ai giudizi della giuria di qualità (50 e 50) presieduta dal regista Paolo Virzì (molto eterogenea con Rocco Tanica e Paolo Jannacci, ma anche con gente che non si può dire c’entri molto con la musica Giorgia Surina a Aldo Nove e Silvia Avallone). Il verdetto finale arriva al termine di una serata animata soprattutto da Ligabue e dalla performance di Maurizio Crozza.
Il comico tornato all’Ariston dopo le contestazioni del 2013 è salito sul palco con uno scudo con sopra la scritta pace. Poi ha attaccato John Elkann e prima di andare via ha imitato il neo Premier Matteo Renzi. Il Premio alla Critica intitolato a “Mia Martini” è andato a Cristiano De Andrè, il Premio arrangiamento è andato invece a Renzo Rubino, mentre il Premio Sala Stampa Radio&Tv “Lucio Dalla” ai Perturbazione. Si conclude così il Fazio bis, che l’anno prossimo faranno un turno di riposo.
Ma questo sarà il 65 Sanremo…
Alex Intermite