FESTIVALETTERATURA MANTOVA
DAL 7 ALL 11 SETTEMBRE 2011
Da oggi comincia la kermesse annuale di Festivaletteratura arrivato alla quindicesima edizione. E riparte dalla riscoperta della città, da luoghi storici mai toccati prima dalla manifestazione.
Sono molti, quest’anno, gli eventi del festival che nascono seguendo la storia di un palazzo, di un monumento o assecondando la funzione di un negozio o di un’area dedicata allo svago o, ancora, che restituiscono nuova vita a spazi abbandonati.
Gli esempi potrebbero continuare. Strade, piazze, cortili, teatri sono più che in passato spazi da condividere, per parlarsi. E in un Festival così può anche succedere che Alessandro Bergonzoni si affacci alle finestre delle case del centro storico e inizi a parlare con chi sta sotto. L’idea che ritorna è sempre quella della ricerca di possibilità nuove e inespresse, competenze anomale da carpire e mettere in scena, potenziali d’integrazione inesplorati.
Particolarmente vicine al cuore del Festival di quest’anno risultano dunque le presenze di alcuni dei più grandi interpreti della letteratura di viaggio – Colin Thubron e William Darlymple, Stefano Malatesta e Giuseppe Cederna – e quella di Michel Le Bris, direttore del prestigioso festival francese Etonnants Voyageurs, autore di biografie “affettive” dedicate alle vite di grandi esploratori. E anche l’ormai tradizionale percorso notturno condotto al Festival da Stefano Scansani si muove per i luoghi della città che serbano la memoria del passaggio degli scrittori-viaggiatori – da Dickens a D’Annunzio, fino agli ospiti di Festivaletteratura – giunti a Mantova nel corso dei secoli.
Con i Quaderni di scuola il Festival offrirà la possibilità di leggere la storia del nostro paese che è entrata – direttamente o indirettamente – nei componimenti dei ragazzi delle scuole elementari italiane dal 1861 ad oggi. Attraverso un lavoro di ricerca e digitalizzazione di documenti coordinato da Juri Meda presso alcuni dei principali archivi scolastici e della cultura popolare, in un’aula ricreata nello spazio di una delle scuole storiche della città – il Liceo-Ginnasio “Virgilio” -, il pubblico avrà la possibilità di sfogliare alcuni quaderni virtuali per osservare gli elementi di cambiamento (e di continuità) nella famiglia, nell’organizzazione del lavoro, nel costume, nell’immaginario italiano così come sono stati registrati dai ragazzi.
L’invito rivolto a tutti coloro che verranno al Festival sarà quello di mettere a disposizione i propri quaderni: nei giorni della manifestazione e nelle settimane precedenti, Festivaletteratura raccoglierà quelli di tutti coloro che vorranno donarli o lasciarli in deposito partecipando concretamente alla creazione di unpatrimonio di memoria collettiva.
In qualità di esperti della propria parlata locale tutti i componenti della comunità del festival – ospiti, lettori, addetti ai lavori – saranno chiamati a portare le parole intraducibili del proprio dialetto presso la postazione che sarà attiva in piazza Erbe, o già nelle settimane antecedenti al festival attraverso l’apposito indirizzo e-mail che sarà segnalato sul sito. Questa raccolta popolare di parole, organizzata in collaborazione con doppiozero, sarà visibile (oltre che sul sito internet) grazie a una sorta di muro che rappresenta la nostra penisola dove tutte queste parole – con le relative definizioni – saranno “pubblicate”. Questa iniziativa – che in qualche modo si diverte a mettere insieme tutta la ricchezza linguistica del nostro paese – funziona come “supplemento” del Vocabolario Europeo, il progetto di creazione di un ideale vocabolario condiviso attraverso le donazioni di parole da parte degli autori presenti al festival giunge nel 2011 alla quarta edizione. Al progetto, coordinato come sempre da Giuseppe Antonelli, hanno confermato ad oggi l’adesione William Darlymple (inglese), Pablo D’Ors (spagnolo), Hermann Koch (neerlandese), Georgi Gospodinov (bulgaro), Bjorn Larsson (svedese), Michel Le Bris (francese), Kallia Papadaki (greco), Lucian Dan Teodorovici (romeno).
Elisa Cutullè