Allo Stadio Olimpico di Roma la prima Giornata Mondiale dei Bambini
La prima grande emozione che ci assale entrando sul campo dello Stadio Olimpico è l’essere sommersi dal fragoroso vociare delle migliaia di bambini che fin dalla mattina di sabato 25 maggio hanno invaso anche le strade di Roma con i loro coloratissimi e ordinatissimi cortei. Vengono da tutte le parti del mondo, ci sono anche – e per fortuna – un bambino da Betlemme, uno da Gerusalemme, uno da Gaza che insieme a Padre Ibrahim, direttore della custodia delle scuole di Terra Santa, che implorano insieme la Pace. C’è una bambina dell’Ucraina che è scappata per il conflitto con la Russia e che dice di aver avuto paura di non trovare accoglienza e, invece, con la scuola della Pace di Sant’Egidio, adesso, ha tanti amici. E il coro Pace Pace Pace risuona dagli spalti e diventa un’unica voce che si alza verso il cielo. Noi l’abbiamo sentita, tutti, forte e chiara. Ci auguriamo che anche altri ascoltino e facciano qualcosa perché sia Pace vera!
Tanti gli ospiti che hanno voluto partecipare a questa splendida giornata di solidarietà, condivisione, amore infinito condotta da un impeccabile Carlo Conti che proprio a inizio manifestazione ha ricordato che il Vangelo del giorno parlava di bambini… è stato un caso “divino” come lo ha definito lui.
Alcuni campioni del mondo Perrotta, Buffon, Antognoni hanno dato vita a una partita di calcio tutti contro tutti con una quantità di bambini in campo che il pallone diventava un optional. Poi il Coro dell’Antoniano di Bologna che ha intonato We are the World e il piccolo Coro di Caivano, da poco fondato. E poi Orietta Berti, Lino Banfi e Renato Zero che ha emozionato tutti, accompagnato dal coro della Diocesi di Roma diretto da monsignor Fresina, ha cantato “La vita è un dono” e “La Pace sia con te” e ha confessato durante il saluto a Francesco di avere “la tremarella”.
Francesco, anzi nonno Francesco è stato insieme ai bambini il protagonista assoluto della Giornata. Si diverte Francesco e si vede. Fa da speaker dello Stadio quando sollecita risposte alle sue domande invitando a gridare più forte… “non vi sento” – dice portandosi la mano all’orecchio – … risponde, chiede, parla di piccoli e di anziani, di pace e di guerra, di lavoro e di sogni. Parla anche di calcio – e come potrebbe essere altrimenti in uno stadio? – e ricorda che lui è stato felice quando la sua squadra del cuore, l’Argentina, ha vinto il campionato del mondo ma che una volta l’ha vinto con “una mano” e allora non va bene… Tiene la scena da conduttore veterano, chiede di farsi sentire e di fare silenzio come quando invita a pregare e tutto lo stadio recita con lui una Ave o Maria. E’ contento e a vederlo così in forma rasserena i cuori di tutti.
La prima Giornata Mondiale dei Bambini si conclude domenica a piazza San Pietro. Ascoltando gli umori, gli sguardi di soddisfazione e di gioia di bambini, accompagnatori, assistenti dobbiamo immaginare che questa prima edizione sia il viatico per tanti altri anni di giornate dei bambini, proprio come è successo per la Giornata della Gioventù. Lo vuole nonno Francesco, lo vogliamo tutti!
Gilda Luzzi