Roma, 12 aprile 2024 – Le celebrazioni dei vent’anni di vita dell’associazione ClubMediaItalie (organismo che riunisce i giornalisti italiani che lavorano nei Paesi francofoni) sono state marcate dall’annuncio dell’inchiesta di Le Monde che ha rivelato che, dietro alla scalata a Euronews di due anni fa da parte di un fondo di investimenti portoghese, in realtà c’era indirettamente la mano dell’attuale governo ungherese.

Secondo l’inchiesta, dei 170 milioni usati per la scalata, quasi la metà sono riconducibili ad Orban o a suoi fedeli: 45 milioni di euro del fondo di investimenti sovrano Széchenyi e 12,5 milioni da New land Media dell’imprenditore Gyula Balasy. Una verità finora negata dal Fondo di Investimenti ALPAC.

Questa notizia è stata commentata a caldo durante le celebrazioni dei vent’anni da tutti i presenti, che vedono in essa la conferma dei tentativi di imbavagliare l’informazione compiuta da alcuni governi europei. Tentativi che la recente approvazione dello European Media Freedom Act da parte di Parlamento e Consiglio intende bandire, anche se ormai purtroppo molti dei “buoi sono ormai scappati dalla stalla”.

“Siamo felici di ospitare questo incontro – ha dichiarato Alessandra Costante, segretaria generale della FNSI, in apertura dei lavori – anche si svolge in un giorno molto triste. Infatti è notizia di queste ore che sono stati presentati in Commissione giustizia al Senato emendamenti che reintroducono il carcere per i giornalisti in caso di diffamazione. Questo Paese si sta ‘orbanizzando’: abbiamo bisogno di far conoscere la situazione dell’Italia all’estero”.

Il Presidente di ClubMediaItalie, Paolo Alberto Valenti ha ricordato che “l’associazione si è spesa lungo questi ultimi anni per mantenere l’indipendenza di Euronews e il suo rapporto stretto con l’ideale europeo e con l’Italia. Si è fatta fra l’altro promotrice di varie interrogazioni parlamentari che hanno anche portato a degli interventi del Ministero degli Esteri. Purtroppo questi allarmi non sono stati ascoltati e nel 2022 i servizi pubblici europei, RAI in primis, sono usciti dal capitale azionario di Euronews, aprendo così la strada alla discesa in campo di interessi privati, attratti dai 400 milioni di contatti che la rete di informazione europea raggiunge nel Vecchio Continente e nel mondo. Un’uscita che ha consentito la scalata da parte di un governo con un’agenda antieuropea”.

Del resto, nel suo intervento Lucio Caracciolo, direttore di Limes, si domandava proprio come mai ci fosse un investimento così consistente, in una rete che finora ha solo accumulato perdite.

Una nota di ottimismo in chiusura dell’incontro è stata lanciata dal Segretario del Movimento europeo, Pier Virgilio Dastoli, che ha incitato i colleghi italiani che lavorano in Europa a non raccontare solo l’Europa dei palazzi ma anche quella dei cittadini, dei movimenti di riforma e di cambiamento. Un impegno che ClubMediaItalie ha fatto proprio e continuerà a perseguire.

L’evento sarà disponibile sui canali di Radio Radicale, che ClubMediaItalie ringrazia per la copertura.

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