Dalla pizzeria di Geolier all’edicola di Dargen D’Amico la nuova tendenza impazza nelle piazze di Sanremo
L’anno scorso i pionieri erano stati i Coma Cose che, in sintonia con il loro brano sanremese, avevano preso in affitto un chiosco di fiori e regalavano mazzi di fiori a innamorati veri o presunti perché, cantavano, l’addio non è una possibilità.
In questa edizione del Festival di Sanremo le iniziative si sono moltiplicate e, in taluni casi, sembra di stare tra le attrazioni di Disneyland o della più italica Gardaland.
Geolier, rivendicando, così come farà sul palco, il suo animo partenopeo, ha aperto una pizzeria temporanea e ricreato nel carrugio sanremese l’atmosfera dei quartieri spagnoli. Più impegnata dal punto di vista sociale è l’Edicola Dargen che sul tema della sua Onda Alta ospiterà incontri sul delicato tema dei flussi migratori e che mercoledì 7 febbraio alle ore 19:00 in “Siamo più dei salvagenti sulla barca” ospiterà Cecilia Strada di ResQ Onlus mentre sabato alle ore 18,30 la giornalista geopolitica Leila Belhadj Mohamed ci aiuterà a comprendere il ruolo della comunicazione e dell’informazione generalista occidentale, che rende le persone migranti e le vittime delle ingiustizie globali “oggetti” e non “soggetti” narranti.
Sempre ispirato alla canzone in gara, è il temporary store legato ad Angelina Mango, una Noioteca che, ispirandosi alla canzone che porta in gara, si propone di trasformare la noia in un’avventura creativa e straordinaria.
Si chiama Civico Tre, il punto di incontro sulla fragilità e sulla problematica delle malattie mentali fortemente voluto da Il Tre (di cui abbiamo parlato in un articolo a parte). Mentre Casa Ghali riprende il titolo Casa mia del cantante ed è uno spazio per discutere e parlare brandizzato da un noto marchio di mobili svedese.
Sono certamente iniziative di carattere commerciale ma non solo. Si cerca anche una maggiore visibilità e la ricerca di lasciare un segno più tangibile tra la folla di spettatori che per una settimana si trasferisce tra le strade di Sanremo per poter avere almeno una foto con i propri beniamini. Il Festival è non solo Ariston… forse è molto più tutto il resto.
Gilda Luzzi