Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa mail arrivata in redazione da una nostra connazionale e abbonata

 Et nous voilà! Come ogni anno, ultimamente per ragioni affettive trascorriamo l’estate a Luxembourg-Ville; lasciata la bollente, dantesca Firenze è un piacere ritrovarsi fra verdi boschi e freschi fiumi con un clima a volte caldo… ma sempre caldo umano! Il Lussemburgo mi ha affascinato fin da subito per il suo carattere internazionale, per le differenze linguistiche che si incrociano e danno respiro a questo paese cosi vario.

Ma… mio marito ed io siamo lettori abitudinari di quotidiani e appena arrivati, al mattino dopo, subito alla ricerca di un giornale italiano: Hamilius “Il n’y a pas, au revoir”; Gare  idem, Bonnevoie “Il n’y a pas” con la spiegazione che chiarisce come non essendoci più alcun distributore, niente giornali né ora, né poi. Trovo questo fatto molto grave, anche in considerazione del gran numero di connazionali che qui vivono; i quotidiani sono necessari per la conoscenza, per l’informazione. Meno male che posso appoggiarmi per questo mio rammarico ad un periodico di cui sono fedele abbonata. Temo sia l’unico. Grazie preziosa “PassaParola” per avermi ospitata.

Rita Paganelli Goedecke

1/08/2022

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