Dopo i primi due incontri online sulle pensioni italiane e sulle pensioni nell’Unione europea, il ciclo di videoconferenze organizzato da Comunità italiana, PD Lussemburgo, in collaborazione con il Patronato Acli di Lussemburgo e INCA-CGIL in partenariato con PassaParola Mag, si concluderà venerdì 23 aprile alle 19 sull’argomento delle pensioni in Lussemburgo (in lingua francese).
L’evento online è stato organizzato in collaborazione del sindacato OGBL. Per l’occasione abbiamo intervistato Carlos Pereira, relatore della conferenza-dibattito e membro del consiglio del maggiore sindacato del Paese.
Qual è il primo consiglio che darebbe a una persona che ha lavorato all’estero, accumulando contributi previdenziali in diversi Paesi europei, per arrivare pronta alla pensione qui in Lussemburgo?
Molto spesso, quando si richiede una pensione in Lussemburgo, le persone non hanno tutti i documenti che provano la loro carriera all’estero. È consigliabile avere la carta di sicurezza sociale, copia dei contratti/certificati di lavoro dei Paesi in cui si è lavorato.
Quali sono i servizi più richiesti all’OGBL dagli emigranti italiani o dai lavoratori transfrontalieri?
L’OGBL ha una forte struttura che aiuta i suoi membri per tutti i problemi legati al diritto del lavoro (ad esempio, licenziamento, mancato pagamento degli stipendi, ferie non godute, ecc.), al diritto sociale (ad esempio, riconoscimento dell’inabilità al lavoro per malattia, attribuzione di pensioni di invalidità/anzianità, incidenti sul lavoro, ecc.). L’OGBL aiuta i suoi membri anche per compilare le dichiarazioni dei redditi. Inoltre, il nostro sindacato negozia centinaia di contratti collettivi nelle aziende per migliorare le condizioni di lavoro e il reddito. Ed è attivo anche a livello politico.
Diventare membro dell’OGBL significa sostenere il progresso sociale in Lussemburgo.
Quali sono le principali attività del dipartimento dei pensionati dell’OGBL?
Il nostro dipartimento dei pensionati è molto attivo ed è presente nella Camera dei Lavoratori e detiene quattro dei sei mandati possibili. Ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita dei pensionati nell’ambito della Cassa Nazionale delle Pensioni, dell’assicurazione sanitaria, dell’assicurazione per le cure infermieristiche e a livello europeo. Inoltre, dedica molto del suo tempo all’analisi e al rimedio delle situazioni nelle case di cura e di riposo.
Il dipartimento ha sviluppato, in collaborazione con il CSL (Chambre des Salaries du Luxembourg), un catalogo di formazione per gli anziani.
Quali raccomandazioni darebbe ai giovani che stanno pensando di emigrare qui per lavorare?
Personalmente, penso che prima di emigrare sia molto importante informarsi sulla situazione in Lussemburgo.
Infatti, devi confrontare il tuo reddito con il costo della vita, ad esempio l’alloggio, ecc. Non basta prendere in considerazione solo il livello del salario sociale minimo o gli assegni familiari. Se si emigra in Lussemburgo, bisogna farlo con gli occhi aperti. Inoltre, nella mia esperienza, incontro molti nuovi arrivati che parlano solo italiano o inglese e per questo hanno problemi a trovare un lavoro. Quindi anche la lingua è un fattore da considerare.
Intervista raccolta da Luciano Schiavini