Secondo le statistiche della World Bank (dati aggiornati al 2014) il Bangladesh è il primo paese al mondo a essere maggiormente influenzato dai cambiamenti climatici in atto. Il Governo Bengalese stima che entro il 2050 circa 20 milioni di persone saranno costrette a lasciare il Paese a causa dei sempre più frequenti fenomeni di inondazione, desertificazione, aumento del livello del mare, trombe d’aria; con conseguenze disastrose per l’economia e la vita stessa degli abitanti.
Attiva da oltre 14 anni, l’Associazione Friendship si occupa di creare modelli di sviluppo nei settori di salute, educazione, gestione del disastro ambientale, protezione del patrimonio culturale, sviluppo economico sostenibile. Gli interventi di Friendship mirano a rendere più’ agevole l’adattamento della popolazione ai cambiamenti climatici, incoraggiandoli a rimanere nel loro paese e restituendo loro la dignità afferma Runa Khan, fondatrice e direttore esecutivo di Friendship Bangladesh, che da qualche anno ha aperto una sede di rappresentanza qui a Lussemburgo.
Il 17 marzo scorso al cinema Utopolis è stato proiettato il film-documentario Climate change in Bangladesh di Yann Arthus-Bertrand, presentato per la prima volta al pubblico durante la Conferenza sul clima COP21, svoltasi a Parigi lo scorso dicembre. È seguito un dibattito tra il pubblico e i presenti in sala, quali il deputato dei Verdi del Parlamento Europeo, Claude Turmes, il regista e la fondatrice di Friendship. Il film-documentario permette allo spettatore di toccare con mano la drammaticità del popolo Bengalese che tenta con tutte le sue forze di reagire al forte impatto ambientale in atto sul territorio. Friendship basa le proprie attività di aiuto e sostegno su cinque valori fondamentali: dignità, speranza, giustizia, integrità e qualità, che sono poi i valori che tutela e trasmette al popolo Bengalese, aiutandolo ad adattarsi al mutamento climatico e, di conseguenza, morfologico.
Per chi volesse saperne di più: www.friendship.lu
Cinzia Regalbuto