Finalmente la musica protagonista numero uno. La classifica contestata

Apre la serata Sangiovanni e Aitana con la cover spagnola della sua “Farfalle” (“Mariposas”). si balla con “Sweet Dreans” degli Eurythmics, nella versione di Annalisa accompagnata dalla Rappresentate di Lista e dal coro Artemia.  Rose Villain con Gianni Morandi, anzi no, con Gianna Nannini, con un medley dei suoi successi “Scandalo”, “Meravigliosa creatura” e “Sei nell’anima”, due voci troppo distanti, tante le imprecisioni. Gazzelle, accompagnato da Fulminacci per celebrare i 40 anni di “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti. I The Kolors propongono un medley di Umberto Tozzi e sin dalle prime note fanno cantare l’Ariston con “Ti amo”, “Tu” e “Gloria”. Si passa a un altro pilastro della musica italiana: Roberto Vecchioni che duetta con Alfa. Il cucciolo è felice come un bambino in un luna park, sulle note di “Sogna, ragazzo sogna” e a stento riesce a trattenere l’emozione. L’Ariston tributa una meritatissima standing ovation. Negramaro con Malika Ayane. Emma con Brush

Lorella Cuccarini, proprio come la sua notte, vola. Parte ballando e cantando. Presenta con una sicurezza da veterana. E’ bella, spigliata, ha classe e simpatia. Tornasse in Rai potrebbe essere un’opzione per il dopo-Ama, se ci sarà un dopo…

BNKR44  con Pino D’Angiò sulle note della sua “Ma quale idea” del 1983, in versione contemporanea. Irama e Riccardo Cocciante riempiono l’Ariston con le note di “Quando finisce un amore”. Standing ovation. Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani ripropongono i rispettivi brani di Sanremo 2017 “Che sia benedetta” (seconda classificata) e “Occidentali’s Karma” (prima classificata). Si divertono e si vede.

Esibizione all’insegna dell’emozione per i Santi Francesi e Skin, che duettano sulle note di “Hallelujah” e fanno esplodere la platea: anche per loro standing ovation e applausi scroscianti. I Ricchi e Poveri scatenano l’allegria e la balera Ariston insieme a Paola e Chiara sulle note di Sarà perché ti amo e Mamma Maria. Irresistibili. Ghali con Ratchopper dà vita a un medley tricolore: “Bayna”, “Cara Italia” e “L’Italiano” di Toto Cutugno. Giusto che lo facesse Ghali, un italiano vero. Clara con Ivana Spagna e il coro delle voci bianche del Teatro Regio di Torino canta “Il cerchio della vita”. Due voci che si amalgamano molto bene e che hanno portato il pubblico dentro la magia della favola. Loredana Bertè con Venerus portano Tenco a Sanremo con “Ragazzo mio” (scritta per lei nel 1984). Grinta e rock. Geolier canta Napoli con Luché, Guè e Gigi d’Alessio.

E’ molto di più di una standing ovation quella per Angelina Mango. E’ un abbraccio universale che scalda anima e cuore e si libra verso quella rondine volata via per portarla, per una volta ancora, nel suo nido. Che è un palcoscenico, la sua musica e la sua voce. Alessandra Amoroso con i Boomdabash omaggia il Salento e fa ballare il teatro anche se non è facile cambiare registro così rapidamente. Dargen D’Amico con la Babel Nova Orchestra omaggia Ennio Morricone e rilancia l’appello contro la guerra. Mahmood insieme ai Tenores de Bitti canta Dalla, Com’è profondo il mare. Mr Rain e i Gemelli diVersi portano un loro pezzo duro, Mary. I Negramaro con Malika Ayane La canzone del sole di Lucio Battisti mentre Emma con Bresh fa un medly di Tiziano Ferro. Il Volo con Stef Burns omaggiano i Queen. Fabrizio De André è ricordato da Diodato e Jack Savoretti con Amore che viene, amore che va, brano scritto nel 1966 che è ancora oggi un esempio di quanto il cantautorato di quegli anni abbia cambiato, completamente, la visione della musica italiana.

La Sad invitano Donatella Rettore e cantano un brano che nel 1982 fu rivoluzionario, Lamette. Il debuttante Il Tre porta un altro romano, che sul palco dell’Ariston ha ottenuto ben due vittorie, Fabrizio Moro e presentano un medley di suoi successi. “A tutte le donne: non abbiate paura e quando serve denunciate”. Si chiude con questo incitamento l’esibizione di Big Mama che porta il girl power sul palco del Teatro Ariston con Lady Marmalade, brano tratto dalla colonna sonora del film Moulin Rouge. Sul palco Gaia, La Nina e Sissi. Ermal Meta e Maninni porta la canzone che ha vinto il Festival, non mi avete fatto niente. Fred de Palma si esibisce con gli Eiffel 65 in un medley dei loro brani. Si chiude la serie dei trenta in gara con il momento autocelebrativo di Renga e Nek che non cambiano formazione per l’occasione e cantano loro pezzi.

Alle due di notte va in scena il momento atteso dal 1987: dopo 27 anni lo storico ritorno dei Jalisse con Fiumi di parole. Il giusto tributo alla loro forza di resistenza.

Dal voto della Sala Stampa, delle radio e del Televoto ha decretato la seguente top five: 1) Geolier Luchè Guè e Gigi d’Alessio 2) Angelina Mango 3) Annalisa con la Rappresentante di Lista 4) Ghali con Rathchopper 5) Alfa con Vecchioni.

Fischi del pubblico in sala e anche supponiamo, da casa.

Gilda Luzzi

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