Il loro brano è L’amore in bocca e, nella serata cover, in duetto con Skin canteranno l’Halleluja

In poco più di un anno, la vita di Alessandro De Santis e Mario Francese, in arte i Santi Francesi, è stata completamente stravolta. Con la vittoria a X-Factor nel maggio del 2022 la loro carriera artistica ha preso il volo ed ora sono pronti a salire sul palco più prestigioso d’Italia. Ci hanno raccontato le loro sensazioni a pochi giorni dal debutto.

Sanremo 2024. Ci speravate, ve lo aspettavate o ne eravate certi? E ora che siete tra i 30 artisti che saliranno su quel palco che fa tremare i polsi, come vi sentite?

No non ci aspettavamo nulla, come sempre cerchiamo di partite con poche aspettative, un po’ per non rimanere delusi, un po’ perché entrambi siamo fatti così. Non ci aspettavamo nulla già a partire da Sanremo Giovani, anche perché il livello di tutti gli artisti in gara era molto alto, quindi avevamo poche speranze. Evidentemente però il pezzo, i pezzi sono piaciuti, siamo molto contenti e chiaramente molto emozionati dato che il nome Ariston ha un grande peso, però siamo molto contenti e non vediamo l’ora che inizi il Festival.

C’è una cantante o un cantante tra quelli in gara che più di altri vi attrae musicalmente? E chi invece ha accompagnato la vostra crescita non solo musicale. Insomma quale musica si ascoltava in casa vostra quando eravate piccoli?

Sono tutti cantanti incredibili, con alcuni abbiamo avuto modo di avere a che fare in generale per varie ragioni, perché li abbiamo ascoltati in questi anni ma non vediamo l’ora di ascoltare anche chi ancora non abbiamo incontrato. Devo dire che quest’anno penso ci sia un livello molto alto, molti sono già stati vincitori, altri no. Siamo concordi che Annalisa sia una voce incredibile, secondo noi anche una delle favorite quest’anno e saremmo super gasati dalla possibilità di fare un featuring con lei in futuro, se dovesse capitare. Per quanto mi riguarda io (Mario) sono cresciuto con i vinili  di mio padre dei Beatles che avevo a casa, oltre che tutti i principali cantautori italiani e molto prog italiano, la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso e numerosi altri.

A Sanremo portate “L’amore in bocca”. Come nasce questa canzone e quanto è importante per voi nei testi musicali “giocare” con le parole?

Foto di Mattia Guolo

La canzone di Sanremo è nata proprio per un errore di scrittura di Alessandro che, scrivendo un’altra cose che non c’entrava con questa canzone, ha scritto nelle note del cellulare “l’amaro in bocca”, ma il correttore ha corretto “amaro” in “amore”. Da qui ha voluto valorizzare questo errore, non trattarlo come tale ma come effettivamente un’idea, che poi si è sviluppata, in realtà senza troppe aspettative, insieme all’autrice Cecilia del Bono in una giornata e mezza di studio di registrazione. Siamo molto contenti di poter portare al festival questo pezzo scritto con Cecilia perchè pensiamo sia un’autrice incredibile, oltre che un’artista pazzesca, e speriamo di poter continuare a collaborare anche in futuro per altri progetti. 

Come vi state preparando al Festival? Avete qualche tecnica di rilassamento o allenamento particolare finalizzato a migliorare la vostra performance all’Ariston?

Non in particolare, ci stiamo chiaramente preparando visto che sono giorni di prove, abbiamo fatto l’ultima in questi giorni prima di andare effettivamente a Sanremo. E’ tutto molto bello anche perché non abbiamo mai suonato con un’orchestra così numerosa, è un’esperienza nuova e ci sono molte cose da imparare, molte ancora da mettere a punto prima dell’esibizione di Sanremo. Quindi in realtà ci stiamo preparando curando ogni minimo dettaglio per poter lasciare il meno possibile cose al caso e dare invece libero spazio all’interpretazione e all’emozione. Oltre al riscaldamento di Alessandro per la voce non abbiamo particolari tecniche di rilassamento o allenamento pre-esibizione, siamo abbastanza standard: stiamo in silenzio, ci concentriamo su noi stessi, spesso nemmeno ci guardiamo in faccia, ci viene molto sonno perché probabilmente il nostro cervello va in “protezione” e tende ad assopirsi, però poi da questa situazione ricaviamo molta carica.

Le previsioni prima della gara non si fanno. Ma cosa vi aspettate da questa partecipazione?

Anche su questo siamo molto sereni, nel senso che non ci aspettiamo nulla e nemmeno ci aspettavamo di partecipare al Festival. E’ chiaro che sarebbe bello arrivare alti in classifica, ma non è il nostro obiettivo, ci teniamo un po’ lontani da questo meccanismo. Rispetto a Sanremo Giovani, in cui arrivare tra i primi tre era fondamentale per poter accedere al festival, qui vogliamo sentire meno l’ansia della gara perché di per sé è già un grandissimo traguardo poter salire su quel palco, ci aspettiamo semplicemente di emozionarci e, speriamo, di emozionare gli altri con le nostre immagini.

In bocca al lupo, ragazzi!

Gilda Luzzi

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